IL CRICETO...tutto e più

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  1. ;Alaska
     
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    comprare un criceto




    E' importante, quando si decide di comprare un criceto, scegliere la razza del nostro nuovo inquilino poichè anche il carattere cambia da razza a razza e non solo l'aspetto fisico.
    Ci sono tantissime specie di criceti, ma solo 5 si possono tenere in casa come animali domestici.
    Queste 5 specie di criceti le trovate in queste pagine.
    Il Criceto Comune è in via di estinzione, ma è importante citarlo.
    Inoltre ci teniamo a dire che ultimamente a causa dell'ignoranza di negozianti e allevatori in circolazioni ci sono tantissimi ibridi tra razze che hanno tantissimi problemi di salute.
    Quindi vi sconsigliamo assolutamente di far accoppiare due specie diverse. Lo stesso discorso vale per i consanguinei, è assolutamente sconsigliato farli accoppiare.


    Il Criceto Dorato (Mesocricetus auratus)



    Non va confuso col Criceto Comune, che è di dimensioni maggiori e ha un carattere più irascibile.
    E' originario sella Siria. La sua lunghezza va da 15 a 20 cm e il suo peso raggiunge all'incirca 180-210 grammi, è un animale poco esigente e pulito, quindi può essere allevato tranquillamente in casa.
    In particolare, esso viene spesso scelto come piccolo animale da compagnia soprattutto dai bambini (ovviamente supervisionati da un adulto, in quanto i criceti non sono giocattoli per bambini), rivelandosi in poco tempo un amico intelligente e simpatico.
    Inoltre è il criceto più facile da tenere in mano in quanto è il più grande. Tra loro, i Criceti Dorati non sono molto socievoli, quindi è opportuno tenerli in gabbie separate.
    Quindi per ogni Criceto Dorato adulto, è necessaria una gabbia!
    Il periodo di gestazione delle femmine è di 16 giorni.
    In natura vivono fino a 4 anni ma in cattività massimo fino a 2-3.



    Criceto Winter White o Siberiano (Phodopus sungorus)



    E' originario della parte sud-occidentale della Siberia e della parte orientale del Kazakhastan.
    La sua lunghezza varia dagli 8 ai 10 cm (i maschi, quando diventano adulti, sono leggermente più larghi delle femmine).
    D'inverno, in natura, cambia il colore del mantello e diventa bianco.
    In cattività il mantello tende a essere colorato con una striscia nera in corrispondenza della colonna vertebrale e d'inverno diventa bianco meno che in natura.



    Colori: grigio, marrone o zaffiro.
    Gli occhi sono più sporgenti rispetto al Criceto Russo di Campbell. Carattere: è molto curioso e accetta volentieri la presenza dell'uomo.
    E' la razza più docile di tutte (ovviamente le eccezioni ci sono sempre!), però è più difficile da tenere in mano rispetto al Dorato.
    In natura vivono fino a 3 anni ma in cattività di solito fino a 2.



    Il Criceto Russo di Campbell (Phodopus campbelli)



    E' originario dell'Asia centrale.
    Ha un corpo di forma arrotondata.
    Rispetto al Winter White ha una spina dorsale più dritta e la striscia più scura in corrispondenza della colonna vertebrale è più sottile.
    Un adulto è lungo circa 10-12 cm e generalmente i maschi sono più grossi delle femmine.
    Il Criceto Russo di Campbell è molto tollerante nei confronti delle manifestazioni affettuose dell'uomo ma è un pò più nervosetto del Winter White.
    E' più difficile da tenere in mano rispetto al Dorato.
    La colorazione normale del Criceto Russo di Campbell è grigio chiaro con sfumature rossicce, una sottile striscia nera sul dorso, occhi neri, pancia e zampe bianche;
    l'allevamento di questi animali ha portato però ad un gran numero di mutazioni nel colore del pelo. In natura vivono fino a 3 anni ma in cattività di solito fino a 2.


    Il Criceto Roborovski (Phodopus roborovskii)

    SPOILER (click to view)
    ROBOROVSKI: SELVATICI E DIFFIDENTI O TIMIDI E AFFETTUOSI?
    By Juana | 14 ott, 2008 - 6:19 pm
    Posted in Category: PERSONALE, QUATTRO ZAMPE



    Fino al febbraio di quest’anno non sapevo neppure cosa fosse esattamente un CRICETO ROBOROVSKI. Avevo visto qualche foto, poche, davvero poche, ma in nessun sito ero riuscita a trovare informazioni esatte sulle qualita’, i difetti e le peculiarita’ di questa razza poco conosciuta. Tutt’oggi e’ difficile trovare informazioni sensate che non siano i soliti forum nei quali in diecimila scrivono ma ben pochi sanno cosa dicono.
    Insomma, dopo aver decretato che mai e mai piu’ avrei voluto avere un altro animale domestico, otto mesi fa ci sono ricascata doppiamente: ora ho due criceti Roborovski in casa. Perche’ dei Roborovski? Perche’ non ne avevo mai avuti, prima.
    Razza curiosa, il Roborovski. Schivo, sempre in allerta e con una grande, impensabile intelligenza. Ho fiducia nelle capacita’ intellettive degli animali, l’esperienza ha imparato a rendermi consapevole, ma quanto hanno dimostrato e dimostrano quelle due pallette di pelo grandi quanto un’albicocca e’ strabiliante. Sono attenti e imparano in fretta. Soprattutto, sono furbi in maniera irritante.

    = Cosa distingue un Roborovski? =
    Tre cose:
    IL COLORE DEL PELO, beige tenue e bruno sulla schiena, bianco candido sulla pancia e intorno ai baffi. Peculiarita’ di questa razza sono delle curiose sopracciglia folte e bianche in eta’ adulta;
    I baffi, che sono cespugliosi, incredibilmente lunghi e bianchi;
    Le dimensioni, al di sotto di quelle di qualunque criceto al mondo: tra i 6 ed i 7 cm. Da piccoli sono VERAMENTE MINUSCOLI

    Nei Roborovski piu’ che nei russi e’ possibile notare se e quando si e’ di fronte ad un incrocio. Se il pelo e’ uniforme, anziche’ bicolor, se presentano macchie bianche sul muso oltre le classiche sopracciglia, o se non presentano affatto ne’ baffi, ne’ sopracciglia bianche… beh, sono qualcos’altro. Sembro purista e schizzinosa? No. Non sono mai andata d’accordo con pedigree e derivati, sono solo scemenze per spillare soldi e dare occasioni di vanto. Ma nei criceti gli incroci sono pericolosi: abbreviano la vita dell’animale, possono portare a sofferenze o menomazioni fisiche, alterano il carattere. Percio’ e’ bene fare attenzione.

    = Due nuovi inquilini =
    Presa la fatidica decisione di accogliere ancora una volta un criceto in casa mi feci un poco edificante tour di tutti i negozi di animali di Bologna. Cio’ che vidi mi convinse che mai e poi mai avrei preso una delle bestiole messe in vetrina dolci in pasticceria: malati, azzannati, spelacchiati, incroci terribili che davano a quei musetti un’aria del tutto atipica. Prima di fare quel giro, e prima di vedere coi miei occhi una nidiata incrociata a casa di una mia allieva, non pensavo che ci fosse chi fa dell’incrocio tra razze opposte virtu’. I Roborovski, in tal senso, sono in assoluto la razza meno pura che si trova in circolazione.
    Trovai una giovane coppia di allevatori a Ferrara. Fanno questo lavoro per passione e, quando possono, lasciano qualche cucciolo a persone fidate, cosi’ da sapere in che mani finira’ almeno una parte delle loro nidiate.
    Ammetto che non ero troppo preparata alle dimensioni dei cuccioli di Roborovski: quando mi chiesero di scegliere i due fratelli (maschi) che avrei preso, vidi nel secchio tre palline di tre centimetri che tentavano l’evasione in ogni modo. Ringraziai di aver portato con me una bacinella abbastanza alta, o avrei dovuto inseguirli sui tappetini della macchina.
    Trasferirli non fu facile ma, fortunatamente, non dovemmo recuperarli in giro per Ferrara, anche se riconosco che prenderli fu tutt’altro che facile. Si misero uno nel tubo colorato, l’altro nella casetta e restarono immobili per tutta l’ora del viaggio di ritorno.

    = C’erano una volta due fratelli affiatati e minuscoli… =

    L’istinto e’ l’istinto, anche quando si proviene dalla stessa famiglia. E cosi’ due fratelli, superata la fase dell’infanzia, hanno iniziato a richiedere i loro spazi.
    Avevo acquistato una GABBIA PER LORO ENORME, capace di contenere comodamente una coppia di DORATI, spendendo un occhio della testa ma conscia che, essendo in due, avrebbero agevolmente trovato il modo di dividersi gli spazi.
    Inizialmente ando’ tutto bene. Pur avendo due casette, dormivano insieme nella stessa. Si DIVIDEVANO EQUAMENTE I PASTI, si alternavano nella ruota e al chiamare l’uno spuntava subito fuori anche l’altro. Duro’ due settimane. All’alba della terza iniziarono ad azzuffarsi, ritti sulle zampette posteriori - in un modo molto alla Aldo, Giovanni e Giacomo - e alla vigilia della quarta le baruffe si erano trasformate in rincorse: i due fratellini inseparabili avevano capito di volere ognuno il proprio spazio. Lasciarli insieme, mi spiego’ la loro allevatrice, avrebbe significato ritrovarne morto uno o, peggio, entrambi. La mia decennale esperienza in fatto di roditori mi aveva portato a vederne di cotte e di crude, e le diedi ragione.
    A quello piu’ pepato lasciai “il villone”, al piu’ timido e remissivo - perche’ entrambi hanno un carattere proprio e diverso l’uno dall’altro - acquistai UNA GABBIETTA PIU’ PICCOLA, che chiamo “il monolocale”.
    Entrambe, comunque, in plastica e con sbarre molto strette, condizione necessaria affinche’ non volessi ritrovarmi con entrambi i criceti a zonzo per la casa: le loro dimensioni, unite ad ossa molto sottili e molto mobili, rendono loro la fuga dalle gabbie a sbarre ordinarie molto banale.

    = La scelta dei nomi =
    Prevedibilmente, al loro ingresso in casa erano solo “topi”. Avevo in mente una serie di nomi, uno piu’ improbabile dell’altro, ma non ne usai nessuno: a che scopo dare due nomi a due topi perfettamente identici e indistinguibili? A ogni modo, vista la loro passione per il complicato sistema di tubi da me messo nella gabbia, li’ per li’ decisi, con poca fantasia, di chiamarli Mario Bros e Luigi. Mi sentii talmente cretina che tornai all’appellativo di “topi” o, seguendo Stefano, di “nani”. Entrambi sono sopravvissuti fino ad oggi, comunque.
    Quando dovetti dividerli in due gabbie diverse la situazione si semplifico’ di molto. Quello irrequieto e letteralmente pazzo per i tubi si ritrovo’ affibbiato il nome di Indy, benche’ non avesse ne’ frusta, ne’ giubbotto in pelle, ne’ cappello a tesa larga; il secondo, quello remissivo e spaventato perfino dalla sua stessa ombra, si vedette piovere addosso una sequela di nomi diversi. Ogni settimana ne introducevo uno, a mio avviso in linea col suo carattere timido. Quando arrivai a pensare di chiamarlo addirittura Cole o Brian, Stefano mi prego’ di lasciare in pausa la decisione finche’ non ne avessi trovato uno azzeccato. Ci fu un fugace passaggio del nome Larry, in virtu’ del suo colore rossastro, e poi, sempre basandomi sul suo pelo rossastro, optai per Ron. Ron Howard, Ron il cantante e perfino Ron Weasley sono rossi. Da Ron a Ronnie il passaggio e’ stato facile.

    = Una confidenza reticente =
    Sono passati otto mesi e ancora devo riuscire a convincere uno dei due a salirmi in mano. La conquista piu’ grande da me fatta con quei due, al momento, e’ stata riuscire a dargli dei semi senza che schizzassero via alla velocita’ della luce. Dovro’ rassegnarmi, purtroppo: forum, siti ed enciclopedie riguardo a questa razza sono tutti concordi. Non sono addomesticabili, sono divenuti domestici da troppo poco tempo per avere con l’uomo la stessa confidenza che hanno i russi, i dorati o i winter white. Riuscire a mettere una mano dentro la gabbia e convincerli a prendere un seme dalle dita e’ gia’ di per se’ un enorme passo avanti, aggiungono: c’e’ gente che non riesce a farli avvicinare neppure dopo anni. Wow!

    = Questione di comunicazione =
    Indy e Ronnie comunicano di continuo. Comunicano quando do’ loro da mangiare, comunicano quando devo cambiare loro la lettiera, comunicano quando la mattina mi alzo e uno dei due mi vede china sopra la loro gabbia a lanciare dentro semi. Pur vivendo in due gabbie separate, pur essendosi azzuffati come acerrimi nemici, una volta ottenuto ciascuno il suo ambiente sono divenuti inseparabili. Se ad uno dei due do’ qualcosa da mangiare, in pochissimi secondi si vedono fare capolino dalla carta i baffoni dell’altro. Anche se stava dormendo, anche se non ho fatto il minimo rumore. Se prelevo una delle due gabbie per pulirla, in pochissimi secondi l’altro si mette in una posizione comoda dalla quale spiare tutti i miei movimenti con la casa del fratello. Anche se stava dormendo, anche se non ho fatto il minimo rumore.
    Quest’ultimo, in particolare, e’ un episodio che farebbe andare fuori di testa anche la piu’ scettica delle persone in fatto di intelligenza animale: mentre io pulisco la gabbia e il suo inquilino corre indiavolato nel secchio in cui l’ho schiaffato, l’altro si mette in platea e guarda. Non si muove, resta a fissare il fratello li’ sotto. Quando finisco e rimetto topo e gabbia al loro posto, il topo guardone - di solito quello con la gabbia enorme - si piazza nel tubo e aspetta che io lo tolga: sa che a quel punto la pulizia tocca a lui.

    = Questione di gelosia =
    Riconoscono i loro nomi. Se chiamo uno dei due col nome dell’altro non accade nulla, mentre se utilizzo il nome corretto puntualmente si vede un cespuglio di baffi spuntare dalla casetta. Sono i primi criceti che io conosca che rispondono al richiamo come se fossero dei cani.
    Al richiamo dell’uno segue, puntualmente, l’apparizione dell’altro. Dei due e’ INDY a mostrare piu’ nervosismo quando mi dedico al fratello anziche’ a lui. Avendo la gabbia appiccicata all’altra, viene nell’angolo piu’ vicino a me e comincia a grattare. Ma, come ho gia’ detto poco sopra, infilare una mano nella gabbia e’ inutile, non e’ quello il tipo di attenzione che cerca. A lui basta vedere che mi volto dalla sua parte. A quel punto se ne va. Se infilo una mano dentro, laddove il fratello fugge, lui azzanna: ragione per cui il suo secondo nome e’ Lestat.
    RONNIE, invece, di solito attende paziente sul suo oblo’ che qualcuno gli dia retta. Come ho puntualizzato, hanno due caratteri diversi e anche il loro modo di fare e’ opposto. Ad attenzioni verso il fratello Ronnie risponde mettendosi in paziente attesa. Questo non significa che, se io chiamo Indy e lui sta dormendo, nel giro di dieci secondi non piazzi il muso fuori dalla sua casetta.

    = Puntuali come orologi svizzeri =
    Adorano tre cose: il pane, la banana e il parmigiano. Per ottenere un pezzo di una qualsiasi di queste tre cose sarebbero capaci anche di andare contro i loro principi selvatici saltandomi in mano.
    Indy e Ronnie hanno imparato che queste tre cose arrivano solo quando noi mangiamo. Di conseguenza, aguzzando il loro cervello grande quanto una lenticchia, hanno imparato ad associare il trillo del timer della pasta al concetto di rimpinzata. Appena il timer suona, loro sbucano fuori. E se non mangio pasta e la sveglia non suona? Non importa: riconoscono il rumore di piatti e posate.
    Che sia l’una e mezza o che siano le tre, loro non escono finche’ non sentono che siamo seduti al tavolo. Dopodiche’ aspettano.

    = Quel palato cosi’ fine… =
    I Roborovski sono famosi perche’, a differenza degli altri roditori, mangiano quasi tutto. Pane, pasta cruda, pasta cotta scondita, carne, insalata, arachidi, frutta, succhi di frutta, latte, latticini. E non disdegnano niente. Ci sono alimenti per loro tossici, come la cioccolata, o mortali, come i fagioli, ma nella maggior parte dei casi possono mangiare tutto quello che passa sulla nostra tavola. I miei, pero’, hanno presto imparato a fare la loro selezione. Se il pane non e’ ben cotto non lo mangiano; vogliono la mozzarella ma aborrano il latte; i succhi di frutta? Con piacere, ma guai ad annacquarli. E ovviamente, come tutti i criceti che si rispettano, attuano una selezione certosina dei semi nella ciotola. Preferirebbero morire di fame piuttosto che piegarsi ad ingollare carrube, pop corn o crocchette di verdure.

    = Piu’ veloce della luce =
    I Roborovski sono tra le razze di roditori piu’ veloci. Non ci credete? Provate a liberarne uno.
    Avevo letto, prima ancora di prenderli, quando cercavo di documentarmi sul loro conto, che un Roborovski in fuga e’ praticamente impossibile da agguantare. Potrebbero volerci ore, alcuni addirittura li lasciano in giro, esausti, nella speranza che rientrino da se’ nella gabbia. “Balle!”, pensai. Finche’ non me ne scappo’ uno. Accadde in corridoio, quindi in uno spazio piuttosto ristretto: impiegai mezz’ora a recuperarlo. Un istante prima era vicino a me e un istante dopo, il tempo di allungare le mani a coppa per prenderlo, era dalla parte opposta. Il loro carattere fortemente emotivo li porta, in una situazione come quella, a sragionare, motivo per cui il mio Robo in fuga si schianto’ contro tutti gli stipiti e i mobili che trovo’ prima di arrestarsi, confuso e terrorizzato, in un angolo. Solo allora riuscii a prenderlo, con uno scatto felino, e a lanciarlo - letteralmente, poiche’ stava gia’ sgusciando via - nella sua gabbietta.

    = Fiat Lux! =
    Odiano la luce. La rapidita’ con cui correvano a nascondersi le prime volte in cui loro erano in giro e io accendevo una lampada mi indusse sulle prime a chiedermi se non fossero per caso fotosensibili.
    Tuttora devo comprendere per quale motivo odiano il chiarore, ma e’ certo che, qualunque cosa stiano facendo, che sia correre sulla ruota, mangiare o passeggiare per i tubi, loro piantano tutto e fuggono nelle casette: dei lampadari non vogliono sentirne parlare.

    ___________________________________

    Qual e’ il giudizio della mia esperienza con i Roborovski a otto mesi di distanza dal loro ingresso in casa? Discreto, direi. Per una abituata a maneggiare e lasciare i criceti liberi per la stanza e’ difficile concepire di doverli tenere chiusi in una gabbia e di dover fare i salti mortali per cambiare loro il tutolo senza farli fuggire. So che guardare la tv con un criceto addormentato in grembo sara’ solo un pallido ricordo, ora che ho loro, nondimeno sono riusciti, in qualche modo per me incomprensibile, a catturare la mia simpatia e la mia attenzione. Sara’ per la loro intelligenza manifesta, o forse per la capacita’ innata che hanno di sbucare sempre nel momento adatto, chissa’. A ogni modo sono poco domestici e molto selvatici, con un’emotivita’ equiparabile a quella di un porcellino d’India, un puzzo simile a quello di un dorato (che, ricordo, e’ il quadruplo) e un’affettuosita’ pari a quella di un cagnolino.
    Un giorno riusciro’ a convincerli a salire in mano, per lo meno entro i confini della loro gabbia? Forse. Ma, a quel punto, saranno probabilmente talmente vecchi da non riuscire a scavalcare neppure l’indice.



    E' originario della parte orientale della Mongolia e del nord della Cina.
    E' lungo fino a 4-5 cm; ha le orecchie piuttosto grandi e uno sguardo vispo. Colori: rossiccio o ruggine sul dorso, bianco su pancia, gola e sopracciglia. Carattere: se abituato fin da piccolo è addomesticabile, altrimenti è un tipo parecchio nervosetto.
    E' molto veloce, si muove in modo fulmineo ed è la specie più difficile da addomesticare.
    E' un criceto che in natura vive in branchi, quindi tenendolo da solo lo si rende più nervoso e la sua vita sarà infelice.
    E' consigliabile tenerlo con altri simili della sua stessa specie. In natura vivono circa 4 anni ma in cattività massimo fino a 3.


    Il Criceto Cinese (Cricetulus griseus)



    E' originario della Mongolia e del nord della Cina.
    Molto raro da trovare in Italia, è lungo da 10 a 12 cm, con una coda di circa 2 centimetri e il corpo piuttosto allungato.
    Ha il pelo cortissimo.
    Colori: marrone e ruggine sul dorso, avorio sulla pancia.
    Ha una caratteristica linea più scura che si riconosce facilmente lungo la colonna vertebrale.
    Carattere: timido, si spaventa facilmente.
    Vita media: 2-3 anni in cattività.
    In natura è lievemente maggiore.


    Il Criceto Comune (Cricetus cricetus)



    E' una razza in via di estinzione e quindi nei negozi e negli allevamenti non si trova.
    E' originario dell'Europa centrale e orientale.
    La sua lunghezza va da 22 a 32 cm (i maschi sono più grossi delle femmine) e il peso da 400 a 650 grammi.
    I colori più comuni sono: nero, bianco con gli occhi rossi, crema, oppure dorso rossastro, testa marrone e ventre nero con zampe chiare.
    E' ovvio, comunque, che vi possono essere Criceti Comuni di svariati colori a seconda dell'accoppiamento fra le diverse combinazioni di colori.
    La testa è a punta, gli occhi sono grandi e scuri, le orecchie tonde.
    I denti sono lunghi ed affilati, la coda è di solito senza peli.
    E' una delle razze di criceti meno docile in quanto è diffidente.
    La profondità della loro tana varia a seconda della stagione: di estate è profonda massimo 50 cm, mentre di inverno può arrivare fino a 2 metri.
    E' composta di solito da una stanza dove raccoglie una quantità di semi che può arrivare fino a 10 kg, da una stanza dove fa i suoi bisogni e da un'altra per dormire e allevare i piccoli.
    Il periodo di gestazione delle femmine va da 18 a 21 giorni e possono partorire da 4 a 18 cuccioli.
    In natura vivono fino a 8 anni ma in cattività di meno.




    http://cricetilandia.altervista.org/


    IL COMPORTAMENTO CON L'UOMO

    Il criceto viene allevato ormai da generazioni dall'uomo, con il quale ha ormai imparato a convivere.
    Inoltre, se preso da piccolo, è facilmente addomesticabile, diviene un simpatico amico dei bambini (sempre supervisionati da un adulto) e non solo!
    Bisogna però sapere come "prenderlo", altrimenti anche un animale buono e tranquillo come il criceto può arrivare a mordere.
    Ovviamente in questa pagina verrà spiegato generalmente il comportamento dei criceti, in quanto esso cambia molto da specie a specie.

    Il criceto si avvale dell'olfatto per riconoscere l'ambiente che lo circonda e quindi anche l'uomo.
    Per questo motivo, quando si porta a casa un animale, bisogna lasciargli il tempo di abituarsi agli odori che lo circondano e di essere in grado di riconoscerli come famigliari.
    Quando la conoscenza con l'ambiente casalingo e con il padrone è stata fatta, allora si può procedere a fare amicizia, offrendogli delle leccornie, prima appoggiate sul fondo della gabbia vicino alla mano, poi dalla mano direttamente.

    In questo modo si abitua l'animale alla nostra vicinanza ed esso e imparerà velocemente a prendere il cibo direttamente dalle nostre dita. Se l'animale da noi scelto è molto giovane, sarà ancora più facile conquistarne la fiducia.

    Quando il criceto si fida di noi e prende il cibo dalle nostre mani, allora si può cercare di accarezzarlo sulla schiena in modo delicato, osservando se gradisce queste nostre confidenze.
    Se, accarezzandolo, incomincia a pulirsi e resta calmo senza fuggire, allora significa che siamo riusciti a conquistarne la fiducia.
    Se invece non apprezza e si allontana velocemente, insistendo nelle carezze potremmo ricevere un morso, quindi conviene riprovare il giorno dopo.

    Maneggiando un criceto bisogna sempre ricordarsi che non è un giocattolo per il divertimento dei bambini, bensì un essere vivente che va rispettato. Per questo motivo è consigliabile non lasciare mai un criceto nelle mani di un bambino piccolo o che non sappia come comportarsi con lui.

    Ma quali possono essere i motivi che inducono un criceto a mordere?

    » Se lo si sveglia di soprassalto;
    » Se lo si accarezza quando non vuole;
    » Se lo si tocca di sorpresa arrivandogli dalle spalle;
    » Se lo si vuole prendere in mano quando non vuole;
    » Se è un animale timido e non ci conosce;

    » Se le nostre mani hanno un odore che non gradisce.

    Ma allora come bisogna maneggiare un criceto?

    » Bisogna parlare con voce calma e dolce ripetendo il suo nome;
    » Mai urlare per nessuna ragione, anche se si riceve un morso, altrimenti l'animale si spaventa e sarà molto difficile riconquistarne la fiducia;
    » I movimenti devono essere lenti e le mani mai mosse in modo brusco;
    » Non bisogna mai avvicinarsi a un criceto da dietro senza farsi vedere o sentire.;
    » Le carezze vanno fatte solo se dimostra di apprezzarle.

    Per i ragazzini più grandi i criceti possono essere molto utili per responsabilizzarli, oltre che per divertirli.



    Il ragazzo infatti, deve, non solo giocare con l'animale, ma accudirlo, pulendo la gabbia e dandogli da mangiare.
    In questo modo si può instaurare una simpatica amicizia è non sarà raro vedere il criceto scorazzare curioso e fiducioso sulle braccia del ragazzo.




    LE ABITUDINI DEL CRICETO

    Abbiamo già visto come il criceto si comporta normalmente: è un animale curioso, vivace, ma nello stesso tempo timoroso di tutto ciò che lo circonda, asociale e relativamente aggressivo con gli altri della sua specie e intollerante verso gli estranei, siano essi animali o uomini.

    » Il criceto è un animale che dorme di giorno ed è attivo di notte, dal tramonto all'alba.
    Per questo motivo di giorno ha bisogno di dormire e noi dobbiamo rispettare queste sue esigenze fisiologiche;
    » E' inoltre, un animale schivo e abitudinario, che non ama i rumori forti e troppi pastrugnamenti da parte nostra;
    » Il criceto è un grande camminatore e quindi tenerlo in gabbie piccole senza farlo mai uscire lo costringe all'inattività: il risultato finale è che ingrassa e si immalinconisce;
    » Il criceto è un animale estremamente pulito che passa buona parte della sua giornata a pulirsi e nella maggior parte dei casi urina solo in un punto della gabbia.
    Se lo costringiamo e vivere nello sporco, ovvero senza pulire la gabbia e gli accessori, avremo presto un inquilino che si sente a disagio e diviene facilmente irascibile.

    Nella sua tana il criceto accumula una grande quantità di cibo, in modo da essere sicuro di non soffrire la fame in periodi di carestia.
    E' quindi buona norma cercare di essere abitudinari e di rifornire sempre di cibo la gabbia, in modo da non fargli soffrire la fame e quindi di non metterlo in uno stato di stress, di ansia per il cibo.
    E' anche buona abitudine mettergli mangime nuovo solo quando ne è rimasto poco, questo va fatto perchè il criceto, tendendo a mangiare prima i semi di girasole, ignora gli altri semi, quindi controllate sempre le sue varie dispense che si creerà nella gabbia prima di aggiungere altro cibo, dovete fare in modo che mangi tutto il mangime e non solo i semi di girasole, che contengono solo grassi


    Edited by Di&Gi - 27/9/2009, 23:11
     
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  2. pikkola_lupakkiotta
     
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    ciao,ho 2 criceti campbell e,briciola,la futura mamma,ha delle macchioline bianche sulla schiena,mi spiegheresti perchè?
     
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  3. Di&Gi
     
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    Ciao ,ti consiglierei di far vedere al veterinario....può esere che è niente però potrebbe essere che sia qualche fungo ......io in dubbio controllerei
     
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2 replies since 13/5/2009, 09:56   4559 views
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