Border Collies – due indirizzi una sola razza

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  1. Di&Gi
     
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    Articolo inviato da Maria Teresa Garabelli.
    Allevamento "Di Cambiano" - Casciana Terme (PI)
    Border Collies – due indirizzi una sola razza

    Border CollieUna dozzina di anni fa scrissi un articolo sul border collie che mi fruttò in omaggio, in segno di riconoscimento, un bastone da “pecoraio” da parte di un appassionato di ovini e di cani da gregge. Bastone che ho sempre usato nel lavoro con le pecore e che ho rotto due anni fa, e con esso l’illusione che il border collie potesse essere un’eccezione e restare il cane che dovrebbe essere, come appunto dicevo nel mio articolo, da lavoro così come sottolineato nello standard della razza.

    Ma purtroppo non è stato così, ed anche per i border collie, così come per tante razze da caccia, abbiamo ora due diversi tipi: i cani selezionati per il lavoro e quelli selezionati per le esposizioni.

    Per lavoro intendo lo sheepdog in quanto qualsiasi cane allegro, equilibrato e che ami giocare a palla può essere addestrato per le gare di agility nelle quali i border collie fanno la parte del leone.

    Lavorare con il gregge è una disciplina molto difficile ed impegnativa, che richiede nei cani intelligenza, equilibrio, carattere forte e soprattutto passione illimitata che li renda disposti a sopportare una forte pressione da parte del conduttore durante gli allenamenti e le gare. Uniti ad uno stile nel movimento e nelle forme che solo chi conosce profondamente la razza saprà riconoscere e che rappresentano la vera bellezza di questi cani, bellezza che fa parte di un “quadro” composto da cane, pecore, uomo e natura.

    Se leggiamo attentamente lo standard è proprio questo il cane in esso descritto, che deve essere un ”Cane da pastore tenace, lavoratore e molto docile” con un “Temperamento ardente, vigile, ricettivo ed intelligente: né timoroso né aggressivo”.

    Capisco benissimo che queste doti possono essere ben difficilmente valutate in un ring di esposizione. Ma quanto vediamo oggi ha sempre meno a che spartire con il border collie. Troviamo spesso dei soggetti ben più alti dei 53 cm richiesti dallo standard, e con un pelo lungo e morbido che dovrebbe invece essere “moderatamente lungo o corto”.

    Quando mai si è visto un border collie a pelo corto nei ring? E che accoglienza avrebbe... quelli presenti alle gare vengono guardati con commiserazione dagli allevatori dei cani da esposizione. Io stessa, giudicando tempo fa in Austria, venni guardata con stupore dal mio commissario di ring in quanto avevo piazzato con eccellente al 3° posto un border collie smooth, ben costruito e con ottimo movimento mettendolo davanti a dei soggetti con il pelo lungo.

    Altra caratteristica che pare sia diventata d’obbligo sono le orecchie piegate “alla collie” mentre quelle del border possono essere “portate erette o semi-erette”. Eppure su questo particolare molti giudici sono irremovibili…..

    Infine, forse influenzati dal famoso Sun Shonik di Infostrada, i border stanno diventando dei cagnolini tutti uguali, neri, con il collare bianco e la striscia bianca in fronte mentre lo standard ci dice semplicemente che “il bianco non deve mai dominare”. Sono ammessi pertanto cani anche quasi tutti neri, con macchie bianche sul corpo, con maschera asimmetrica o con la testa tutta bianca. Eppure dubito che soggetti del genere, anche se perfettamente aderenti allo standard di razza, avrebbero alcuna possibilità di emergere.

    Si è giunti pertanto alla selezione di border collie con il pelo più lungo possibile, con il collare bianco e la mascherina perfettamente disegnati, le orecchie piegate in avanti, costruiti più nel quadrato che nel rettangolo, con un movimento raccolto per soddisfare le esigenze del ring che è spesso troppo piccolo per poter valutare l’allungo dell’anteriore e la spinta del posteriore che deve essere molto sciolta e senza apparente sforzo.

    Un cane con la corretta andatura a volte non riesce neanche a “mettersi in moto” che è già arrivato in fondo al ring mentre un soggetto con meno allungo riesce a dare una dimostrazione più efficace.
    I border collie infatti avrebbero bisogni di ring molto grandi e di poter girare a lungo così come fanno i pastori tedeschi per valutare bene il movimento e la resistenza.
    Border CollieOvviamente con questo tipo di selezione si è persa completamente di vista la caratteristica principale della razza, che è e deve essere e deve restare una macchina da lavoro, così come lo è stato e lo è tuttora per migliaia di appassionati che in tutto il mondo gareggiano in grande numero nelle spettacolari gare di sheepdog o che guidano le greggi negli highlands scozzesi, nel Galles, in tutta la Gran Bretagna e l’Europa, in America, in Australia.

    Un cane insostituibile, ineguagliabile per passione, resistenza, stamina, intelligenza e capacità di apprendimento. Vederlo ridotto a una specie di manichino alla moda secondo i capricci di chi in questo cane desidera soddisfare le proprie ambizioni è quasi una profanazione ed una mancanza di rispetto per chi da oltre 100 anni ha selezionato questo cane unico che sta soppiantando presso i pastori (purtroppo) tutte le altre razze.

    Basti dire che in Francia, nota per il suo “campanilismo” e per l’attaccamento a tutto ciò che fa parte della cultura e tradizione della Nazione, i concorrenti che si qualificano per il Campionato Francese Interrazza sono quasi tutti border collie condotti da pastori professionisti, fatta eccezione per uno o due beauceron, pastori dei Pirenei o briard.

    Con questo non intendo affermare che i border collie selezionati per le esposizioni siano totalmente disinteressati alle pecore: qualsiasi cane da pastore, se giustamente stimolato, ha latente l’istinto predatore su cui viene poi impostato l’addestramento alla conduzione, ma una cosa è sfruttare la tendenza al gioco o all’aggressione riuscendo ad ottenere un test di lavoro o anche a gareggiare in classe 1; un’altra è sottoporre un cane allo stress necessario per portarlo a prestazioni di alto livello, in gare svolte a 500/600 metri di distanza dal conduttore, con pecore a volte molto spaventate e veloci, altre volte inamovibili e aggressive.

    Gare che sono banco di prova per dei cani che dovrebbero lavorare giornate intere su terreni impervi, sotto l’acqua o sotto il sole, con la responsabilità di centinaia di capi che rappresentano per il loro proprietario un altissimo valore materiale.
    Infatti ogni fase del percorso di gara rappresenta in sintesi quello che dovrebbe essere il lavoro di tutti i giorni nelle fattorie. E solo guardando queste gare e cosa sono capaci di fare questi cani guidati semplicemente da dei fischi, i veri appassionati delle razza potranno capire dove risiede la loro tipicità, la loro potenza ed equilibrio nel movimento ed il loro stile. Uno stile che non ha niente a che vedere con il semplice zampettare intorno a un ring.

    Quando il border collie fu riconosciuto ufficialmente dal Kennel Club britannico, l’I.S.D.S (International Sheepdog Society – che conta migliaia di soci in tutto il mondo, che tiene i registri della razza da un secolo, registri riconosciuti ufficialmente dal Kennel Club, nei quali sono iscritti 260.000 border collie da lavoro e che organizza in Gran Bretagna le gare di lavoro con pecore) fece stampare degli adesivi con il motto “brains before beauty”, intelligenza prima della bellezza per paura che gli allevatori perdessero di vista la sua vera tipicità. Ebbene ora, alla luce forse di quanto si vede nei ring, l’I.S.D.S. ha fatto fare dei nuovi adesivi e la scritta è cambiata in “brains and beauty”, intelligenza e bellezza. Perché un border collie non può essere solo bello per il semplice motivo che non è più un border collie.

    Temo che la via intrapresa sia ormai senza ritorno, e che così come gli amanti della razza e del lavoro continueranno a selezionare i loro meravigliosi cani, allo stesso modo questi cagnolini bianchi e neri continueranno a gareggiare nei ring, sempre più uguali, sempre più spenti, sempre più lontani dal loro vero essere.
    In nome di una illusione di bellezza.
    Lo sheepdog – Border collies al lavoro

    Nome magico, lo sheepdog, per chi di border collie intende “I border collie”. Lo sheepdog è lo sport per il quale sono stati selezionati, la passione, l’amore, la follia di ogni vero border collie.
    Quest’anno l’Italia ed il CLB hanno raggiunto lo scopo che si era prefisso e che attendeva da oltre un decennio: un border collie italiano, oltretutto nato ed allevato in Italia, addestrato interamente dal suo proprietario si è qualificato per la finale dei Campionati Continentali di Sheepdog.

    Patrick Palmeri e Shanie di Cambiano: un binomio che si è distinto e fatto conoscere nei campi di molte nazioni Europee.
    Ma cosa è lo sheepdog? I borderisti che non sono addentro a questo mondo ne parlano e discutono attorno ai ring delle esposizioni e nei forum senza veramente sapere di cosa stanno parlando e discutendo, in quanto ben pochi di loro hanno mai visto una gara di sheepdog. Magari una gara o un test di lavoro in occasione di qualche raduno o incontro amichevole. Ma questo tipo di manifestazione non rende affatto quale sia la vera potenzialità di un border collie.

    Border ColliePer arrivare a certi livelli è necessario un cane che abbia una marcia in più, non solo rispetto a dei border collie allevati per i ring di bellezza, ma anche rispetto a cani che ben figurano in agility o nelle gare e test di lavoro con le pecore. Oserei dire che i cani più dotati difficilmente superano con un buon punteggio una “garetta” di debuttanti o un test di lavoro. Questo infatti perché in uno spazio ridotto la grande pressione che questi cani esercitano sulle pecore va solo a loro svantaggio facendole “schizzare” a destra e sinistra mentre un cane meno dotato, che eserciterà una minor pressione, porterà a spasso gli ovini senza turbarli.

    La pressione di un border è innata, così come l’occhio e lo stile. Più un cane avrà forza e più le pecore la sentiranno (per istintiva difesa nei confronti del predatore) e più sarà lungo e difficile addestrare il cane, ma i livelli raggiunti saranno poi certamente assai superiori. Se vedrete un gruppo di pecore fermarsi a pascolare mentre il cane conduttore le spinge, questo significa che quel cane non esercita alcuna pressione su di loro e che la potenzialità di quel cane ha dei limiti ben precisi.
    Un vero border da sheepdog maturerà a 3 anche 4 anni, per poi poter continuare a gareggiare anche fino a 10 anni se le sue condizioni fisiche glielo permetteranno.

    La forza fisica ed interiore, l’assoluto legame con i suo conduttore, la prontezza di riflessi ed il grado di addestramento da raggiungere per eseguire il percorso della finale dei Continentali è altissimo, di un tale grado di perfezione difficilmente paragonabile a qualsiasi altra disciplina.
    Il cane è lontano, lontanissimo dal conduttore, la “preda” gli è vicina, eppure deve eseguire passo passo tutti gli ordini che gli arrivano tramite dei fischi modulati, sempre diversi per suono e intensità. Una sensibilità estrema ed una dedizione totale.

    In oltre 50 anni di cinofilia, durante i quali ho vissuto grandi emozioni nei ring delle esposizioni, nelle gare con i miei bassotti, assistendo a gare di caccia e di lavoro, mai ho provato una sensazione così grande come quando ho seguito con lo sguardo per 30 interminabili minuti Patrick e Shanie in quel prato austriaco. Posso paragonarlo sia pur lontanamente solo a quando anni fa a Dortmund vinsi tre titoli Mondiali nello stesso giorno, o quando una giovane pastore tedesca allevata da noi ottenne il 22mo posto in giovani (su 200) alla Siegerschau, condotta da mia figlia quindicenne che a fatica si destreggiava tra i grandi allevatori e conduttori tedeschi……

    Anche Patrick nella finale ha gareggiato contro i grandi dello sheepdog, e pur se non aveva quindici anni era comunque acerbo di esperienza. Anna Kruger, Ruedi Roth, Knive, Serge che non si era qualificato….. Davide contro tanti Golia.

    Anche se “contro” nello sheepdog è una parola sbagliata, in quanto l’importante per un conduttore è veramente il partecipare, e fare un buon percorso con il proprio cane al di la del risultato su cui spesso pesa anche un pizzico di fortuna: il lotto di pecore, il vento o altri fattori come, per esempio in Austria il rumore degli aerei, che possono influenzare l’esito. Uno sport molto britannico dove è importante essere, appunto, sportivi.

    E in quel giorno ho rafforzato la mia convinzione che i border collie, i veri border collie, sono solo e soltanto questi cani meravigliosi che sanno dare il meglio di se, sempre e unicamente per passione.
    E che abbiamo un dovere nei confronti di tutti coloro che per anni hanno selezionato questa razza per la sua versatilità ed il suo modo unico di lavorare (che non è paragonabile a nessun altro cane da pastore) apprezzato e diffuso in tutto il mondo: il dovere di far si che le loro doti siano preservate e trasmesse per le generazioni future.
     
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  2. ;Alaska
     
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    come sono belli...non vedo l'ora di averne una!
     
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1 replies since 20/5/2009, 09:27   252 views
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