Cani --varie malatie ....

FUNGHI MENO CONOSCIUTI ,ALLERGENI, ALLERGIE E ALIMENTAZIONE,L'IPOTIROIDISMO,L'IPERTIROIDISMO

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  1. Di&Gi
     
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    ALCUNE MALATTIE DEL CANE:




    MALATTIE DELLA PELLE

    L'eczema
    È una infiammazione superficiale della pelle caratterizzata nella forma umida da essudazioni che formano piccole croste accompagnate da intenso prurito mentre, nella forma secca e squamosa, oltre all'aridità della pelle si ha anche la caduta del pelo. È probabile che diverse cause disturbi digestivi, alimentazione irrazionale, fatti intossicativi concorrano al manifetarsi dell'infezionè e non è da escludere che a queste si sovrappongano infezioni secondarie da virus o da funghi come si po- trebbe arguire dal fatto che, il più delle volte, la malattia scompare dopo appropriate cure esterne localizzate alla parte colpita, per la prescrizione delle quali conviene sempre far ricorso al veterinario che potrà consigliare anche una cura generale coa- diuvante.

    L'eritema

    Si manifesta con I'arrossamento della pelle ed è la forma più lieve di infiammazione cutanea che, di norma, si risolve spon- taneamenre limitando il trattamento all'applicazione di polveri essiccanti ( ossido di zinco, borotalco).

    L' alopecia o mancanza di peli

    È una condizione che può essere ereditata, come nel caso dei cani messicani nudi, o può accompagnare altre malattie della pelle, il più delle volte, è sufficiente rimuovere la causa prima dell'infezione per ottenere la ricomparsa del pelo.

    L' acne

    E' una infiammazione delle ghiandole sebacee e del follicolo pilifero che si manifesta con l'eruzione di piccoli noduli general- mente localizzati alla faccia e al collare. Si raccomandano una accurata pulizia e pennellature di tintura di iodio e glicerina in parti uguali. Quando l'infiammazione si estende anche ai tessuti circostanti le ghiandole sebacee, con mortificazione del follicolo pilifero, si determina il foruncolo la cui cura è essenzialmente chirurgica consistendo nell'incisione del focolaio e conseguente asportazione del cencio di pus.

    La forfora

    È prodotta da una desquamazione continua degli strati superficiali dell'epidermide a carattere stagionale in alcuni soggetti, non se ne conoscono le cause precise. L 'uso di una spazzola dura servirà ad allontanare dal pelo le scaglie.

    La tigna

    È determinata da un fungo e la sua cura è abbastanza facile: tintura di iodio e glicerina impediranno l'estendersi della ma- lattia mentre l'uso di fungicidi eviterà che si riformi. La tigna si riconosce con relativa facilità perchè si sviluppa in zone molto circoscritte ( testa, estremità ), con chiazze depilate, a margini nettamente delimitati, che tendono a confluire.


    MALATTIE DEL SISTEMA SCHELETRICO, ARTICOLAZIONI E MUSCOLI

    Anche lo scheletro viene colpito da tutta una serie di malattie, malformazioni, fratture, lussazioni delle articolazioni, a loro volta soggette a infiammazioni e gonfiori, che possono essere più o meno gravi.

    Il reumatismo

    Abbastanza comune nei cani di ogni età è attribuito nella maggior parte dei casi a infreddature, correnti d'aria fredda e umida, canili in cattive condizioni igieniche e poco esposti al sole. Nella forma articolare si manifesta con febbre alta, 40-41°C, spossatezza e dolori alle articolazioni che appaiono rigide e tumefatte. La malattia ha normalmente decorso acuto (7-10 giorni) e si risolve con l'aiuto del salicilato di sodio o anche con la comune aspirina.

    Analoga alla precedente è la forma muscolare localizzata ai muscoli delle spalle, del dorso, dei lombi e del collo, per la quale giova il trattamento locale con, linimenti specifici di cui il commercio è prodigo. Coadiuvante e di notevole efficacia curativa è il calore per cui si consiglia l'alloggiamento in un locale caldo e asciutto.

    Distorsioni e lussazioni

    In seguito a movimenti bruschi o a passi falsi si possono verificare distorsioni soprattutto alle articolazioni degli arti, rivelate da dolorosità manifesta e dall'andatura zoppicante. Il riposo e impacchi freddi alla parte dolorante risolvono in pochi giorni l'accidente.

    Quando a seguito di distorsione si verifica uno spostamento delle terminazioni ossee articolari, si ha una lussazione la cui riduzione dovrà essere compiuta da persona esperta che provvederà anche a una fasciatura contentiva.

    L' anchilosi

    Fa seguito a processi artritici o a fratture malridotte con formazione di tessuto osseo anormale o saldature di articolazioni e provoca rigidità più o meno accentuata dell'arto con conseguente diminuzione della funzionalità.

    Le borsiti

    Le borsiti sono versamenti sieriosi o mucosi sottocutanei ma anche infiammazioni delle borse sierose che uniscono i muscoli alle parti ossee. Si presentano sotto forma di tumore di varia forma e misura, e la cura consiste quasi unicamente nell'aspor- tazione chirurgica.

    Infiammazioni del piede

    Sono dovute generalmente all'attrito del cuscinetto pIantare con superfici ruvide o abrasive ed è inconveniente spesso riscontrabile nei cani da caccia poco allenati o troppo sfruttati. La cura consiste essenzialmente nell'igiene della parte e nel riposo, e, in seconda istanza, nell'applicazione di pomate a base di grassi animali, anche a scopo preventivo.


    MALATTIE DEL SISTEMA CIRCOLATORIO

    Anche il cuore e i vasi sanguigni possono andare soggetti a varie disfunzioni e malattie la cui diagnosi è però di estrema difficoltà per il profano se si escludono gli emboli ( che si manifestano in modo evidentissimo) dovuti a grumi di sangue staccatisi, dopo un'operazione chirurgica, ed entrati in circolo finche una biforcazione o un restringimento delle arterie non ne provochi l'arresto; a seguito dell'occlusione del vaso tutta la zona irrorata dallo stesso viene a trovarsi priva di sangue con conseguente cancrena e morte e, ben difficilmente, anche cori intervento medico, sarà possibile salvare l'animale.

    L' anemia

    Allorquando si riscontra una diminuzione del sangue o dei suoi componenti, in particolare I'emoglobina e i globuli rossi, ha luogo l'anemia, il più delle volte correlata e in rapporto con altri stati morbosi. Una scarsa o cattiva alimentazione o igiene insufficiente o, ancora, una non adeguata attività degli organi che presiedono alla formazione del sangue possono, però, anche essere alla base di un diffuso stato anemico, il riconoscimento del quale è permesso da gengive e lingua pallide, inappetenza e occhi infossati. La rimozione della causa, una sana alimentazione, tassative norme igieniche ed eventualmente una cura ricostituente a base arsenicale per via orale (mescolata al cibo) saranno un valido aiuto per ridare all'organismo la quantità e qualità di sangue originarie.

    MALATTIE DEL SISTEMA RESPIRATORIO

    Naso, trachea, bronchi e polmoni sono pure soggetti a malattie, anche gravi, la cui origine risiede spesso nel raffreddamento, come elemento debilitante e favorevole alI' insediamento, nei tessuti resi sprovvisti delle difese naturali, di infiammazioni promosse dai microrganismi sempre presenti nelle vie respiratorie.

    Il naso o tartufo, specie nei cani da caccia, presenta a volte screpolature e lacerazioni per le quali saranno sufficienti pen- nellature con olio d'oliva.

    Sintomi di carattere generale nelle malattie delle vie respiratorie potranno essere: febbre, respirazione accelerata e faticosa, tosse, scolo nasale, starnuti, voce rauca, ecc.

    Il raffreddore, a prescindere dalle forme collaterali al cimurro e al paracimurro, è malattia di poco conto che di norma si risolve da sola nel giro di pochi giorni; nelle forme più accentuate converrà ricorrere a inalazioni con poche gocce di trementina in una tazza di acqua bollente e si provvederà a tenere pulite e sgombre le narici.

    Laringite e laringite

    Spesso associate, interessano le prime vie respiratorie, e si manifestano con arrossamento della mucosa e colpi di tosse tanto

    che sembra l'animale voglia sbarazzarsi di qualche corpo estraneo penetrato in gola. Ambiente sano e alimenti di facile deglutizione permetteranno alla malattia di evolvere favorevolmente in una decina di giorni. Nei casi più gravi giovano la terapia sulfamidica o antibiotica.

    La bronchite

    Sola o associata ad altre forme respiratorie la bronchite è una infiammazione della mucosa bronchiale, il cui decorso si pro- lunga per una dozzina di giorni, accompagnata da tosse secca e persistente che si fa poi umida favorendo così l'espettorazione deI catarro bronchiale. Particolare da tenere presente al fine di evitare confusioni con altre affezioni è la temperatura che, pur presentando un lieve rialzo, non raggiunge le snassime punte.

    La cura si avvale dei sulfamidici o degli antibiotici, e di espettoranti per via orale o anche sotto specie di supposte. Per l'alimentazione si darà la preferenza al latte caldo e zuccherato, ottimo coadiuvante, e a zuppe nutrienti.

    La polmonite

    Piuttosto rara nel cane come malattia a se stante, essendo più spesso una complicanza di altri stati morbosi; si manifesta con febbre alta, inappetenza, prostrazione generale e, inoltre, per quanto riguarda la diagnosi, l'auscultazione e la percussione del polmone, che dà un suono sordo e profondo, non lasciano adito a dubbi.

    Gli pneumococchi o gli altri germi, responsabili dell'infezione, devono essere combattuti prontamente e a questo scopo bene si

    Prestano gli antibiotici specie la penicillina o, meglio ancora, l'aureomicina somministrata per bocca.

    Il decorso è breve, e per quanto riguarda le cure igieniche e alimentari vale quanto detto a proposito della bronchite.


    MALATTIE DEL SISTEMA ESCRETORIO

    Importante è che il proprietario di un cane sia in grado di riconoscere i primi sintomi delle malattie del sistema urinario poi pur non potendo intervenire direttamente con una tempestiva diagnosi faciliterà la guarigione sempre che il male non abbia progredito in modo tale da aver provocato danni irreparabili. L 'esame delIe orine eseguito in laboratorio è il mezzo diagno- stico più sicuro.

    La nefrite

    E' il nome dell'infiammazione dei reni, che può essere di carattere tossico o infettivo, ed è evidenziata da leggera febbre, nausea, sete anormale, polso debole, orina scarsa a volte rossa o scura per presenza di sangue o pus. In un cane affetto da disturbi renali dovrà essere particolarmente curata I'alimentazione, e questo è compito dell'allevatore, eliminando qualsivo- glia cibo contenente proteine; in particolar modo la carne, il pesce, le uova, il formaggio, il latte scremato. La dieta ideale dovrà invece comprendere cereali, vegetali, frutta, latte intero.Il veterinario consiglierà poi le cure appropriate.

    I calcoli

    Il metodo diagnostico più sicuro per I' accertamento dei calcoli, sia del rene sia della vescica, è l'osservazione ai raggi X; tal- volta, però, nel caso di quelli alla vescica, all'esperto può essere sufficiente la palpazione per stabilirne la presenza.

    I calcoli sono formati da concrezioni, attorno a un nucleo centrale, di minerali contenuti nell'orina e possono essere di varia forma e misura.

    Il più delle volte nel cane, nella forma renale, non si rende necessaria l'asportazione chirurgica limitandosi l'intervento vete- rinario ad alleviare le sofferenze dell'animale durante le crisi, mentre, nella forma alla vescica, la pratica chirurgica è pressochè di rigore.

    Il diabete
    Ne diamo qui qualche cenno non perchè abbia particolare attinenza con il sistema urinario ma in quanto per l'accertamento della malattia s'impone l'esame delle orine.

    Delle due forme, il diabete mellito è provocato da una incompleta o parziale secrezione del pancreas e l'orina all'analisi rivelerà un alto contenuto di zucchero; importante sarà la dieta, di carattere opposto a quello delle malattie renali, e quindi con alto contenuto di proteine e di grassi.

    Responsabile invece del diabete insipido è l'ipofisi e l'alimentazione non influisce in alcun modo su di esso.

    La cura consiste nel primo caso di iniezioni di insulina e nel secondo, di iniezioni di ormone ipofisario ma sarà bene, se si possiede un cane diabetico, valutare, con il consiglio di un medico, la convenienza o meno di tenere in vita un soggetto che richiederà cure continue e notevole dispendio economico.



    MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE

    Le affezioni del sistema digerente sono costantemente accompagnate da vomito, diarrea o stitichezza che, con altri sintomi meno appriscenti, servono a inquadrare clinicamente la malattia.

    Il vomito si associa di solito a stati morbosi dello stomaco, e la diarrea, che può evolvere in dissenteria ( feci liquide ), alle forme intestinali.

    Altre utili indicazioni, come s'è detto, possono venire dall'esame dei vari organi del sistema digerente o dal modo come vengono esplicate le varie funzioni: l'alito cattivo e la lingua sporca, come ricoperta da una patina, sono indizi di forme

    gastro-intestinali come pure l'appetito eccessivo o l'inappetenza, la sete, l'eruttazione di gas, le coliche.

    Ricorreremo infine che gli stati morbosi del sistema digerente non sempre hanno un'origine alimentate o parassitaria ma, spesso, si presentano come manifestazione secondaria di malattie ben più gravi (ad esempio cimurro nella forma digestiva) per cui, rimossa la causa principale, è possibile la risoluzione spontanea.

    Carie dentali

    Si riscontra con maggior facilità nei cani soggetti a squilibri alimentari e nutriti con diete povere di minerali, in particolare calcio e fosforo, e che non hanno perciò avuto la possibilità di sviluppare un apparato dentale in grado di resistere all'usura e agli attacchi del male. Sarà quindi utile l'uso di ossa, soprattutto le costole, che sopperiscono egregiamente al fabbisogno minerale e svolgono anche l'importante funzione meccanica di tenere i denti puliti liberandoli di volta in volta dal tartaro che si deposita su di essi. Qualora le concrezioni di tartaro fossero di notevole entità converrà ricorrere alle cure del veterinario che prov vederà all'asportazione.

    L'indigestione

    È un fatto assai frequente soprattutto nella stagione estiva ed è dovuto all'arresto nello stomaco di sostanze mal digerite, per cui si potrà arrecare immediato sollievo provocando artificialmente il vomito, se già non s'è prodotto spontaneamente. Il cane vittima di un'indigestione presenta aspetto abbattuto. non mangia, è irrequieto e si lamenta se vi è in atto una colica: in questo caso, dopo che l'animale si sarà liberato può giovare una bevanda calda calmante, ad esempio una camomilla molto calda che attenuerà gli spasmi muscolari.

    Gastro-enterite

    Il più delle volte la gastrite ( infiammazione dello stomaco) e l'enterite (infiammazione dell'intestino} si trovano associate e hanno normalmente come origine comune gli errori alimentari, l'irregolarità dei pasti o l'ingestione di sostanze guaste, avendo il freddo come causa predisponente. Se l'infiammazione interessa particolarmente lo stomaco il cane è svogliato, ha lingua asciutta, alito cattivo e sete imperiosa, febbre moderata o assente, ma i sintomi più appariscenti sono l'inappetenza e il vomito. Al contrario se l'organo maggiormente colpito è l'intestino si avranno una temperatura più alta e diarrea che, nelle forme molto gravi, può evolvere in dissenteria e susseguente dimagramento notevole.

    La malattia nella forma acuta ha di norma decorso breve, la guarigione è frequente e sopravviene entro una decina di giorni.

    Il riposo assoluto e il digiuno sono le prime misure da applicare; inoltre, per estinguere la sete e arrestare il vomito, si somministreranno a intervalli piccole quantità di acqua zuccherata e limone alternandole con tè e caffè freddi. In seguito si riprenderà l'alimentazione con minestre di riso ben cotto o pastina evitando, se possibile, il latte e riconducendo l'animale a un regime normale nel giro di qualche giorno. Nel caso la malattia fosse ribelle al trattamento suaccennato o si sospettasse una origine secondaria ( ad esempio cimurro) sarà opportuno richiedere l'intervento del veterinario onde intraprendere una drastica cura e stabilire una esatta diagnosi.

    Itterizia

    Diagnosticabile con estrema facilità, per la particolare colora zione gialla assunta dalle mucose e dalla pelle non pigmentata, è dovuta a un'infiammazione del coledoco (il canale della cistifellea che porta la bile dal fegato all'intestino) che in tal modo resta ostruito favorendo l'assorbimento della bile da parte del sangue che la conduce nel circolo.

    È malattia grave, a decorso rapido e con esito spesso mortale, che, di solito, è indizio di gravi forme infettive o parassitarie nella forma più benigna, dovuta a semplice ostruzione della cistifellea, una dieta molto ricca di grassi e un cucchiaino di sali di Epsom o di Montecatini risolveranno il quadro morboso.


    MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO E DEGLI ORGANI DEI SENSI

    Le turbe del sistema nervoso sono spesso la conseguenza di malattie quali il cimurro, le verminosi, la rabbia, gli avvelena menti e, data la grande sensibilità di questo apparato che si estende in tutto il corpo, sarà facile intuire come qualsiasi stato morboso possa portare a gravi conseguenze, spesso con esito mortale, e come per tutte queste forme sia di rigore I'inter vento sanitario per cui ci limiteremo a qualche cenno informativo sulle manifestazioni più comuni.

    Nei cuccioli e anche nei cani adulti I'infestazione dovuta a vermi è causa di convulsioni: sarà sufficiente la rimozione del parassita per eliminare questi attacchi entro ventiquattro ore.

    Durante I'allattamento, in cagne alimentate irrazionalmente o con prole troppo numerosa, si verifica uno squilibrio del calcio contenuto nel sangue che viene succhiato dai piccoli attraversa il latte, con conseguente stato di irrigidimento muscolare e crampi accompagnati da febbre alta. Una iniezione di gruconato di calcio per via endovena eliminerà in quindici minuti il quadro morboso.

    Inoltre anche i cani possono soffrire di infiammazioni ai nervi, comunemente note come nevralgie, e, di solito, il clima caldo e asciutto fanno scomparire questi dolori che in ogni caso potranno essere alleviati con iniezioni di vitamine del complesso B.

    Ricorderemo inoltre come sovente i cani trasportati in automobile vadano soggetti a disturbi nervosi, che ricordano il mal di mare, accompagnati da nausea e vomito. Se il digiuno non fosse sufficiente a eliminare l'inconveniente si potrà far ricorso agli antistaminici ormai di uso comune anche per l'uomo e di cui il commercio offre una vasta gamma.

    Per quel che riguarda gli organi dei sensi, l'occhio e l'orecchio sono quelli che vanno maggiormente soggetti a manifestazioni morbose mentre il tatto, l'olfatto e il gusto possono subire alterazioni e squilibri o addirittura annullamento, anche perma- nente, in seguito a processi infiammatori locali o a malattie di carattere generale: ad esempio, la perdita dell'olfatto come po- stumo del cimurro.

    Igiene e cura dell'orecchio

    Le lesioni auricolari, il cui sintomo costante e più appariscente è lo sbattimento delle orecchie, sono di norma traumatiche e infiammatorie; esse colpiscono soprattutto il cane da caccia e possono condurre alla sordità; di qui la necessità di intervenire tempestivamente al fine di evitare danni irreparabili avendo anche cura di praticare un'igiene scrupolosa. A questo scopo, almeno due volte al mese, si provvederà a pulire le orecchie e il condotto uditivo dal cerume accumulatosi operando con un bastoncino sul quale si sia avvolto del cotone idrofilo imbevuto di alcool.

    Otite

    L'infiammazione del condotto uditivo e, secondo la localizzazione e la natura, si distingue in otite esterna e interna, oltre alle forme parassitarie.

    L 'otite esterna, la cui causa determinante è spesso la mancanza di igiene, colpisce di preferenza i cani a orecchie lunghe con peli abbondanti e può essere unilaterale o bilaterale. A decorso generalmente acuto, se trascurata può degenerare nella forma cronica, ribelle alla maggior parte delle cure e con conseguenze gravi per l'integrità di tutto il sistema uditivo.

    La cura è semplice; ci si limiterà infatti a spalmare I'interno dell'orecchio con una pomata borica previa accurata pulizia, d' effettuarsi come si è detto; in presenza di croste la pomata potrà essere sostituita da un medicamento oleoso che agirà da emolliente permettendone il distacco e l'asportazione.

    Più rara della precedente, l'otite interna è l'infiammazione dell'orecchio interno ed è dovuta quasi sempre a una compIicanza della forma esterna, ma con prognosi assai grave si deve richiedere l'intervento dell'esperto.



    I DISTURBI DELLA TIROIDE

    I disturbi legati alla tiroide sono spesso sottovalutati. Se è vero che l'ipertiroidismo è piuttosto raro, l'ipotiroidismo è al contrario abbastanza frequente e si manifesta sia con segni legati allo stato generale dell' animale che con sintomi cutanei di tipo cronico. Una anomala caduta del pelo dei propri animali è un sintomo a cui l' allevatore deve prestare molta attenzione e che necessita una corretta diagnosi da varte del medico veterinario.

    La ghiandola tiroide è situata a li livello del collo, attorno alla parte superIore della trachea. Essa è fondamentale per il benessere dell' animale in quanto secerne due ormoni che influiscono direttamente sulla crescita e sul metabolismo degli alimenti, in particolare zuccheri e grassi. Quando questa ghiandola non funziona in modo regolare, si osservano disturbi cardiaci, cutanei e nervosi, oltre che un aumento del peso corporeo.

    A COSA SERVE ?

    Gli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroide sono la tiroxina, chiamata anche più semplicemente T4, e la tri-iodio-tironina o T3 e vengono liberati nella circolazione sanguigna. In realtà l' ormone veramente attivo è il T3, in quanto il T4 è un suo precursore e ne rappresenta una forma di immagazzinamento. Oltre a questi due ormoni, la tiroide produce anche la calcitonina, una sostanza che diminuisce il trasferimento del calcio dallo scheletro al sangue. Quando la ghiandola non funziona in modo corretto e produce gli ormoni anzidetti in quantità insufficiente, si parla di ipotiroidismo. Il caso opposto viene invece detto ipertiroidismo.

    L'IPERTIROIDISMO

    L'ipertiroidismo è un disturbo che si manifesta con un fenomeno di intensa agitazione dell' animale e forte nervosismo, fino ad arrivare a un comportamento di irritabilità. Il cane dimagrisce malgrado mangi e beva in gran quantità; appare sofferente nei confronti di ambienti caldi e la sua frequenza cardiaca risulta aumentata.

    L'insieme di questi sintomi è legato al fatto che l'aumentata concentrazione di ormoni tiroidei in circolo causa a sua volta un aumento del metabolismo dell'animale che comporta i sintomi prima descritti. In genere si tratta di un disturbo legato a un tumore maligno o benigno della tiroide. Fortunatamente l'incidenza di queste forme tumorali è abbastanza bassa; in alcuni casi è inoltre possibile intervenire per effettuare un' asportazione totale della ghiandola ammalata. Tali evenienze tuttavia prevedono, dal momento dell'intervento e per tutta la vita del cane, la somministrazione di ormoni, venendo a mancare l' organo deputato a produrli.

    L'IPOTIROIDISMO

    Il difetto nella produzione di ormoni tiroidei o ipotiroidismo è un'affezione meno rara nei cani di quanto si possa pensare. Si tratta infatti di una delle più frequenti anomalie di origine ormonale.

    La diminuzione della sostanza di cui è composta la ghiandola porta a una relativa diminuzione degli ormoni da essa prodotti; in questo caso si dice che l'ipotiroidismo è primario. Questa disfunzione può però anche essere secondaria, se a monte è avvenuto un intervento chirurgico che ha in qualche modo diminuito o eliminato il tessuto di cui è composta la ghiandola oppure l' animale è stato colpito da una patologia che ha influito sul corretto funzionamento di questo organo. In ogni modo,

    l 'insufficiente sintesi o liberazione di ormoni tiroidei in circolo è alla base di alcuni sintomi abbastanza caratteristici. Questi sintomi compaiono in genere nei cani tra i sei e i dieci anni di età, anche se nelle razze giganti sono stati osservati più precocemente. I sintomi sono diversi e variabili. Un cane normalmente molto attivo e dinamico può iniziare a mostrarsi intollerante alI' esercizio fisico e svogliato. Un altro animale può invece aumentare di peso fino a diventare obeso. Uno dei segni premonitori più indicativi è comunque l'alopecia, ossia la caduta del pelo, che compare in forma particolare: l' animale perde i peli soprattutto lungo i fianchi, in modo bilaterale e simmetrico. La mancanza di ormoni tiroidei influisce infatti sulla crescita dei peli, rallentandola: ciò determina una mancanza di rinnovo del mantello che si manifesta soprattutto dove il corpo dell'animale è più esposto agli sfregamenti (fianchi e ventre). In casi più gravi, l'alopecia si estende a tutto il corpo, risparmiando solo la testa e l' estremità delle zampe. L' evoluzione della malattia porta a fenomeni di cheratinizzazione della pelle, a formazione di piaghe e di cicatrici.

    Se l'ipotiroidismo è primario, è necessarIo mettere in atto una sonministrazione per via orale degli ormoni deficitari.

    Si tratta di un trattamento destinato a continuare per tutta la vita dell'animale, e costellato di controlli regolari da parte del veterinario per monitorare il livello degli ormoni nel sangue, Successivamente all'inizio del trattamento, i sintomi tendono a scomparire, anche se il rinnovo del pelo è piuttosto lungo, In alcuni casi il cane, pur mostrando una forma di alopecia costante, può condurre una vita del tutto normale. La sornministrazione per via orale di ormoni tiroidei è quindi un trattamento impegnativo soprattutto per i proprietari, in quanto un sovradosaggio di prodotto induce uno stato di tossicosi con fenomeni di tachicardia, diarrea, febbre e rapido dimagrimento, Un sottodosaggio non porta alcun miglioramento e se dopo 2-3 mesi di trattamento non si osserva una remissione dei sintomi, sarà necessario aumentare la dose.

    Resta importante comunque sottolineare che tale tipo di terapia deve essere assolutamente tenuta sotto osservazione da

    un medico veterinario, il solo che possa indicare correttamente dosi e modalità di somministrazione dei farmaci


    ALLERGENI, ALLERGIE E ALIMENTAZIONE
    Nonostante una razione alimentare equilibrata, è possibile avere reazioni allergiche dovute a particolari sostanze dette allergeni, presenti nel pasto quotidiano.Nella maggior parte dei casi, i disturbi consistono in lesioni cutanee, che non si risolvono mediante i classici trattamenti. Riuscire a individuare l'elemento o gli elementi responsabili ed eliminarli dal regime alimentare rappresenta l'unica alternativa valida.

    L' allergia alimentare è il risultato di una reazione di ipersensibilità nei confronti di particolari sostanze alimentari che rappresentano, per l' organismo animale, degli allergeni, cioè sostanze in grado di provocare una risposta allergica. Di norma, la reazione allergica si scatena solo dopo una fase di sensibilizzazione, durante la quale il cane ingerisce tale sostanza senza mostrare nessun sintomo clinico. Questo periodo può durare anchealcuni mesi ( o addirittura anni), fino a quando l' animale inizia a mostrare i primi sintomi, che possono essere di tipo cutaneo (più sovente), ma anchedi tipo digestivo (diarrea, enteriti, ecc. ) e respiratorio (evenienza più rara).Gli allergeni che più comunemente entrano in gioco sono sostanZe di tipo proteico, che costituiscono la base dell ' alimentazione dell' animale. Al primo posto c' è sicuramente la carne (bovino, pollo, maiale, ecc. ), ma anche altre sostanze possono essere responsabili, come ad esempio le uova, il latte e i suoi derivati.Attualmente, si stanno studiando gli effetti di sostanze che sembrano avere un ruolo nella genesi di questi problemi; ci si riferisce, in particolare, agli additivi alimentari ( coloranti, antiossidanti, ecc. ), elementi ormai abituali negli alimenti destinati ai cani, ma che possono avere un marcato potere allergizzante.

    GLI EFFETTI CLINICI

    L'allergia alimentare si manifesta soprattutto attraverso lesioni cutanee che, purtroppo, non sono caratteristiche, ma possono essere assimilate a lesioni simili dovute ad altre cause. La prima manifestazione è un prurito generalizzato, di intensità variabile e compare dopo l'ingestione dell'allergene (da poche ore al giorno). Il prurito scatena quindi una reazione di leccamerito e di grattamento che causa a sua volta nuove lesioni, definite "autotraumatismi".Le manifestazioni visibili sulla cute dell'animale sono rappresentate da depilazione prive di localizzazione specifica, presenza di croste e fenomeni di iperpigmentazione cutanea. Sulla base di queste lesioni, possono originare complicazione secondarie dovute alla proliferazione di germi, determinando quadri di dermatite seborroica (produzione eccessiva di sebo) che possono degenerare in piodermiti di difficile soluzione.A questo proposito, è bene ricordare che il prurito generato dalle allergie alimentari non risponde bene alla terapia a base di cortisone.Altri sintomi, come abbiamo già ricordato, possono essere imputati a fenomeni allergici di origine alimentare. Per esempio, anche se meno frequentemente, una otite ceruminosa, oppure vomito e/o diarrea. Raramente sono riscontrabili disturbi comportamentali e nervosi. Diventa però difficile risalire a una causa alimentare per questi specifici sintomi.

    DIAGNOSTICARE IL PROBLEMA

    La diagnosi di allergia alimentare non è semplice, perche i sintomi non sono caratteristici e possono essere facilmente confusi con altre patologie di natura completamente diversa.Ma quando un cane si gratta con una certa intensità, se la terapia a base di cortisone non sortisce effetti e si osservano casi di piodermite recidivante, è lecito pensare a problemi di origine alimentare.Se il quadro clinico porta in questa direzione, 1 'unico metodo per accertare la diagnosi è quello di effettuare una serie di prove, eliminando alcuni elementi contenuti nella dieta quotidiana dell ' animale al fine di individuare quello responsabile.In pratica, bisogna somministrare all ' animale degli alimenti completamente diversi da quellì presenti nella consueta razione. All'inizio, è bene somministrare un solo tipo di alimento di natura proteica (carne di cavallo, di agnello, di coniglio ), aggiungendo una zuppa di legumi. Sarebbe anche meglio evitare di utilizzare le ciotole di plastica e qualsiasi altro gioco fatto nel medesimo materiale per essere certi che l'allergia non provenga da altre fonti.In questa fase di ricerca dell'allergene, non bisogna somministrare nessun integratore vitaminico e minerale.Il regime alimentare non deve variare in modo repentino, ma è necessaria almeno una settimana di transizione per effettuare il cambio e la durata minima di tale regime deve essere di almeno tre settimane. Infine, è necessario, in questo periodo, sospendere eventuali trattamenti farmacologici in corso ( cortisone, antistaminici, antibiotici, ecc. ).

    FASE DI IDENTIFICAZIONE

    Mediante il sistema di razionamento sopraindicato, se la causa è di tipo alimentare, i sintomi dovrebbero cessare nel giro di due settimane circa (anche se in alcuni casi bisogna aspettare fino a 4 settimane ).A questo punto, bisogna re introdurre uno per volta gli alimenti prima normalmente impiegati nellavecchia razione: un alimento ogni quindici giorni. Non appena si osserva la comparsa di un sintomo, bisogna sospendere la somministrazione.E necessarIo prestare attenzIOne all 'utilizzo di un alimento industriale, perchè possono verificarsi ricadute a causa di un additivo contenuto nel cibo.Se dopo otto settimane di trattamento a base della dieta "test" non si osserva una remissione dei sintomi, è lecito eliminare l'ipotesidi allergia alimentare. Nel caso di risposta parziale, andrebbero considerati altri tipi di dermatosi allergiche.Quando l' allergene è stato identificato, si deve escludere dalla dieta questo tipo di alimento, intervenendo eventualmente con un succedaneo.Le diete ipoallergeniche commerciali sono adatte, a patto che non contengano l' allergene che è stato identificato come responsabile delle alterazioni nel nostro animale.


    MICOSI

    Le micosi, affezioni parassitarie sostenute da funghi microscopici, sono malattie insidiose che si manifestano quando l'animale è sottoposto a fattori stressanti di varia natura. Le micosi assumono una particolare importanza perche rappresentano un rischio sanitario anche per l'uomo.

    Quando un cane è colpito da micosi, i sintomi sono sempre evidenti e comprendono semplici alterazioni cutanee o disturbi organici anche di una certaimportanza. Le tigne sono certamente i funghi più conosciuti, ma altri, come Malassezia o Candida sono stati sottovalutati per anni e solo ora se ne riconsidera l' importanza.

    FUNGHI MENO CONOSCIUTI
    Candida albicans è un fungo responsabile di micosi nel cane e nell 'uomo. Vive naturalmente sulle mucose dei nostri animali, ma diventa patogeno quando esiste una causa che ne favorisce lo sviluppo incontrollato.I fattori che ne possono determinare la trasformazione in organismo patogeno sono un forte tasso di umidità, un calore eccessivo, trattamenti farmacologici soprattutto a base di antibiotici odi corticosteroidi. Diverse sono anche le forme cliniche che ne possono originare: infiammazioni della cavità orale, otiti, congiuntiviti e lesioni vulvari.Tutte queste patologie si caratterizzano per avere in comune un intenso prurito. Le zone colpite, inoltre, si presentano di colore biancastro, a volte secche con squame superficiali, altre volte umide. Quando è colpita la cavità orale, la lesione prende il nome di "mughetto" e si osservano macchie biancastre che tappezzano la mucosa orale e la lingua.Di norma, i trattamenti antimicotici oggi a disposizione sono molto efficaci. Va comunque ricordato che nelle lesioni micotiche non bisogna assolutamente utilizzare pomate a base di cortisone.Un altro fungo poco conosciuto è la Malassezia, che vive naturalmente sulla pelle dei cani, soprattutto in prossimità delI ' ano, estremità degli arti, nel condotto uditivo esterno e nella cavità orale.Questa affezione cutanea è all'origine di un gran numero di dermatiti a diversa localizzazione, in relazione ai siti colonizzati dal parassita nella fase non patogenetica.La lesione forse più conosciuta è rappresentata da un'otite esterna bilaterale, maleodorante e con produzione di forti quantità di cerume marrone. Anche in questo caso, il prurito è intenso, accompagnato da un odore sgradevole che il cane colpito emana. La visita presso un veterinario si rende necessaria e la cura sarà di tipo sistemica oltre che locale.

    Le tigne sono comunque malattie che guariscono spontaneamente negli individui sani, anche se è importante trattare gli animali colpiti. Tale trattamento limita il contagio ad altri animali, la contaminazione ambientale e permette una rapida guarigione.

    MISURE IGIENICHE E PRECAUZIONI IMPORTANTI

    Trattandosi di patologie caratterizzate da un'alta trasmissibilità all'uomo e agli altri animali, è imperativo mettere in atto una seriedi misure volte a prevenire e controllare il loro ingresso o, se è il caso, la loro diffusione ad altri soggetti.Nei cani a pelo lungo, per esempio, si rende necessaria la tosatura quando le lesioni sono particolarmente estese. Il trattamento antimicotico locale dovrà essere effettuato non solo sul soggetto colpito ma anche su tutti gli animali che hanno avuto con questo un contatto recente (vicini di gabbia, trasporto in comune, ecc.).Per quanto riguarda i prodotti, di norma si tratta di sostanze che vengono applicate sottoforma di lavaggi o spugnature per i trattamenti locali, mentre la somministrazione orale (pastiglie, compresse, ecc.) è quella preferita per i trattamenti sistemici, quelli cioè che devono aggredire l' agente eziologico tramite la circolazione sanguigna. Questa terapia è di solito di lunga durata (almeno sei settimane) in quanto il prodotto attivo deve arrivare fino a livello cutaneo e pilifero per svolgere la sua azione.Va ricordato che la somministrazione di questi prodotti per via orale può essere rischiosa per le femmine in gestazione e negli animali fortemente immunodepressi.Per quanto riguarda invece la disinfezione dei locali, poichè le spore possono sopravvivere a lungo nell ' ambiente, è bene pulire con un aspirapolvere i locali dove soggiornano gli animali e bruciare i sacchetti per impedire qualsiasi tipo di contaminazione. Successivamente si dovrà disinfettare con candeggina i pavimenti, le pareti dei box e tutte le zone frequentate dagli animali. Bisogna comunque ricordare che i cani in buona salute, che vivono in condizioni igieniche buone,raramente contraggono forme micotiche; sono i giovani soggetti e quelli immunodepressi i più a rischio per tali forme patologiche. Ecco perché è importante rispettare le regole igieniche di base, soprattutto per evitare le contaminazioni tra madre e cuccioli, che costituiscono gli anelli più deboli dell'allevamento. Spazzolare spesso i propri cani è un buon sistema per individuare precocemente eventuali problemi cutanei che affliggono gli animali. Questa pratica dovrebbe rientrare quale metodo di profilassi per molte malattie cutanee, tra cui le micosi, in particolare per il loro alto grado di pericolosità legato alla facile trasmissibilità della malattia agli altri cani e all'uomo.
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