Dogo argentino

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  1. Di&Gi
     
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    Dogo argentino
    Il dogo argentino nasce dalla selezione ( attorno agli anni 20-30 del 1900) messa in atto da un medico argentino al fine di ottenere, dall'incrocio di varie altre razze canine, un cane specializzato nella caccia della grossa selvaggina che popola le vaste pianure del Sud America.

    Il risultato è un cane dall'aspetto estremamente elegante, ben proporzionato e muscoloso, altezza al garrese ricompresa tra i 60 ed i 68 cm, pelo corto di colore bianco
    Il dogo argentino, provvisto di un'innata eleganza delle forme, ha saputo conquistare sempre maggiore successo nelle preferenze dei cinofili in virtù di indubbie doti caratteriali.





    La razza in oggetto, infatti, presenta un buon fiuto, una grande resistenza ed un coraggio, qualità che fanno sì che il dogo, abile nello scovare qualsiasi preda, non si tiri indietro dall'affrontarla con enorme sprezzo del pericolo, finendo a volte per essere ferito mortalmente (come talvolta è successo nella caccia ai cinghiali). Il dogo argentino è un cane sempre vigile, particolarmente reattivo, di grandi doti atletiche, adattissimo alla guardia, poco tollerante con altri suoi simili.


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    Le origini del Dogo Argentino
    Origine: Repubblica Argentina.
    Data di pubblicazione dello standard di origine in vigore:
    29/01/1999.
    Utilizzo: cane da caccia grossa.

    Classificazione F.C.I.
    Gruppo 2:
    Cani di tipo Pinschere SchnauzerMolossoidi, cani da montagna e
    Bovari Svizzeri.

    Sezioni 2.1
    Molossoidi, tipo Dogo.

    Questa razza ha le sua origini nella provincia di Cordoba, che è situata al centro della regione mediterranea della Repubblica Argentina.
    Fu creata dal Dr. Antonio Nores Martinez, un medico appartenente ad un’antica famiglia indigena.



    Il Dr. Antonio, esperto conoscitore delle leggi genetiche, decise di migliorare geneticamente il Perro de Pelea Cordobes, una razza locale ottenuta incrociando fra loro dei Mastini, dei Bulldog e dei Bull terriers rinomata e apprezzata dagli appassionati di combattimenti tra cani.
    Altro non potè che divenire subito un ottimo ausiliario da caccia grossa.
    Il perro era un feroce combattente ma dal carattere instabile e geneticamente mal definito, da qui il bisogno di “stabilizzare” la razza.
    Successivamente nel corso delle selezioni l’obbiettivo del dottore divenne quello di creare una nuova razza da caccia grossa, vista la spiccata attitudine che dimostravano i soggetti selezionati.
    Si accingeva quindi a dar vita ad una nuova razza, all’altezza, secondo i suoi progetti, di affrontare il puma, i pecari e tutta la grossa selvaggina che popolava la “pampa” argentina.
    Per ottenere ciò occorreva selezionare un cane con un ottimo fiuto per scovare la selvaggina, una muscolatura imponente per sopportare gli estenuanti inseguimenti che si concludono con lunghi combattimenti, una stazza non troppo esuberante per la macchia più insidiosa con una certa agilità, una presa salda e potente per bloccare e dilaniare la preda e soprattutto un eroico coraggio che lo facesse combattere fino alla morte se necessario.

    All’inizio incrociò diversi cani di razza pura con il perro.
    Alla fine le candidate per la creazione di questa nuova razza furono: il Pointer per il suo fiuto, il Gran Danese per ottenere una taglia adeguata, l’Irish Wolfhound per sostenere gli inseguimenti, il Bull Terrier per la sua tenacia nell’incalzare la lotta con il selvatico, il Cane dei Pirenei per fissare ancor più lo standard della taglia e per dare una certa rusticità al cane e infine il Dogue de Bordeaux ed il Mastiff contribuirono a rafforzare morso e muscolatura.
    La forza, la tenacia, l’olfatto molto sviluppato e sopratutto il coraggio lo resero il re indiscusso della caccia ai pecari, al puma e ad altri predatori che infestano le vaste e diverse regioni del territorio argentino.
    L’equilibrio armonioso e l’imponente muscolatura lo rendono adatto a sopportare lunghe galoppate in qualsiasi condizione atmosferica e ad incalzare duri combattimenti con la preda che ha scovato.
    Il 21 Maggio 1964 il Dogo argentino è stato riconosciuto dalla Società di Cinologia Argentina e dalla Società Rurale Argentina.
    Il 31 Luglio 1973, grazie alla determinazione del Dr. Augustin Nores Martinez, fratello del creatore della razza, il Dogo argentino è stato accettato dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) come prima e unica razza argentina.
    In Italia ovviamente il Dogo raramente viene impiegato per la caccia ma è piuttosto utilizzato come cane da guardia e difesa visto il grande affetto che è capace di provare per il padrone e la sua famiglia.



    La dolcezza espressa con il padrone fanno del dogo un ottimo ed equilibrato compagno per lui e tutta la famiglia; necessita, altresì, di un'accurata socializzazione in quanto la forte tempra ed il carattere particolarmente vigile e reattivo appunto, potrebbero innescare reazioni in situazioni percepite come pericolose dal cane per sè e per i propri cari.
    Il dogo argentino necessita sempre di una grande dose di movimento per essere in forma e, come per gli altri molossoidi, ha la necessità di sentire vicino il padrone.






    Lo Standard del Dogo Argentino


    ASPETTO GENERALE

    Molossoide di tipo normale, mesomorfo, dagli arti lunghi; pur non essendo un gigante, la sua buona taglia resta media nelle proporzioni desiderate.
    Il suo aspetto è armonioso; è robusto grazie alla possente muscolatura che traspare attraverso la pelle solida ed elastica strettamente aderente al corpo grazie a dei tessuti sottocutanei non troppo lassi.
    L'andatura è calma ma sicura; è intelligente e le reazioni rapide ed agili sottolineano il carattere gioioso di fondo.
    E' fedele ed affettuoso; il colore bianco è notevole; le attitudini fisiche ne fanno un vero atleta.


    PROPORZIONI IMPORTANTI

    Essendo un animale di dimensioni medie, nessuno dei tratti si allontana dal quadro generale che è armonioso e ben equilibrato.
    La testa è ugualmente di proporzioni medie e la lunghezza del muso è identica a quella del cranio.
    L'altezza al garrese corrisponde a quella della groppa.
    L'altezza del torace raggiunge il 50% dell'altezza al garrese.
    La lunghezza scapolo-ischiatica supera del 10% l'altezza al garrese.


    CARATTERE E COMPORTAMENTO

    Gioioso, franco, amabile, non diffidente, abbaia poco perché ben cosciente della sua forza. Non deve mai essere aggressivo, tratto del carattere che deve essere attentamente tenuto sotto controllo.
    La naturale predisposizione a dominare, in particolar modo marcata nei maschi, lo coinvolge continuamente in lotte territoriali con cani dello stesso sesso.
    Nella caccia è furbo e silenzioso, coraggioso e molto agguerrito.


    TESTA

    Di proporzioni medie, la testa da un impressione di forza e potenza, senza angoli bruschi né fini cesellature.
    La linea superiore è leggermente concava-convessa: per il rilievo dei muscoli masticatori e della nuca, il profilo della regione cranica è convesso e il muso è leggermente concavo.
    La forte muscolatura da una forma arcuata all'attaccatura della testa al collo.


    REGIONE CRANICA

    Cranio: massiccio, convesso nel senso anteriore-posteriore e trasversale.
    Le arcate degli zigomi sono molto sporgenti e formano una larga fossa temporale che permette uno sviluppo marcato del muscolo temporale.
    La protuberanza occipitale svanisce di fronte al grande sviluppo dei muscoli della nuca.
    Il solco centrale è leggermente marcato.
    Stop: mediamente marcato, trovandosi nel luogo di transizione tra la leggera concavità del muso e la convessità del cranio. Visto di profilo esso è ben definito grazie alla prominenza delle arcate sopracciliari.



    REGIONE FACCIALE

    Della stessa lunghezza del cranio.
    Tartufo: nero con le narici ben aperte.
    Esso è leggermente proteso in avanti visto la leggera concavità del muso.
    Vista di profilo, la delimitazione anteriore del tartufo è dritta e perpendicolare rispetto al bordo anteriore del mascellare; esso può tuttavia essere posizionato più avanti di quest'ultimo.

    Muso:
    potente, un po' più lungo che alto, ben sviluppato in larghezza.
    Le facce laterali sono leggermente convergenti.
    Il muso è leggermente concavo, una caratteristica quasi esclusiva del Dogo argentino.

    Labbra:
    moderatamente spesse, corte e ben applicate.
    I bordi delle labbra sono di preferenza pigmentati di nero.

    Mascelle/denti:
    mascelle forti e ben tese, senza prognatismo superiore o inferiore.
    Le branche mandibolari convergono leggermente e regolarmente. La forza della presa delle mascelle è massima.
    I denti sono grandi, ben sviluppati, allineati in modo regolare, saldamente impiantati e di un bianco immacolato senza carie.
    Si ricerca una dentatura completa
    . La regolarità delle arcate dentarie è d'importanza fondamentale.
    Chiusura a tenaglia, chiusura a forbice ammessa.

    Guance:
    larghe, leggermente appiattite, esenti da pieghe, da rigonfiamenti e da cesellature; ricoperte da una pelle spessa.
    Occhi: da colore bruno scuro a nocciola, protetti dalle palpebre i cui bordi sono preferibilmente pigmentati di nero, senza che una depigmentazione parziale venga considerata un difetto penalizzabile.
    Essi sono ben separati.
    A mandorla, sono posizionati ad altezza media.
    Nell'insieme la loro espressione è attenta e viva, ma può spesso divenire dura e implacabile, specialmente nei maschi.

    Orecchie:
    attaccate alte sulla testa, esse sono ben separate l'una dall'altra a causa della larghezza del cranio.
    Vista la funzione del cane alle sue origini, esse dovrebbero essere tagliate e portate dritte, di forma triangolare e di una lunghezza che non superi il 50% della lunghezza del bordo anteriore del padiglione dell'orecchio naturale.
    Se non sono tagliate, sono di lunghezza media, larghe, spesse, piatte e arrotondate all'estremità.
    Il pelo è un po' più corto che sul resto del corpo.
    Possono presentare piccole macchie che non sono penalizzabili.
    L'orecchio naturale è portato cadente e ben applicato contro la parte posteriore delle guance.
    All'erta possono essere portate semierette.


    COLLO

    Di lunghezza media, forte e dritto, ha una buona muscolatura e presenta di profilo una linea superiore leggermente convessa. Ha la forma di un cono tronco.
    All'attaccatura con la testa, la muscolatura forma una piegatura che nasconde tutte le sporgenze ossee di questa regione; si unisce armoniosamente con il torace formando una larga uscita d'incollatura.
    È coperto da una pelle elastica e spessa che può scivolare liberamente sui tessuti sottocutanei che sono un po' più lassi che nel resto del corpo
    Alla gola presenta delle pieghe non pendenti e lisce; questa caratteristica è fondamentale in vista delle attitudini funzionali del cane.
    Il pelo di questa regione è un po' più lungo rispetto al resto del corpo.



    CORPO

    La lunghezza del corpo, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, supera di circa il 10% l'altezza al garrese.

    Linea superiore: orizzontale.
    Il garrese e la punta dell'anca sono alla stessa altezza; essi sono i due punti più rilevati.
    Garrese: ampio e ben rilevato.

    Dorso:
    largo e vigoroso, con un importante sviluppo muscolare che crea una leggera inclinazione in direzione della regione lombare.

    Regione lombare:
    aolida e dissimulata dallo sviluppo della muscolatura lombare che forma un solco mediano lungo la colonna vertebrale.
    Essa è un po' più corta del dorso e risale leggermente verso la groppa.
    Lo sviluppo muscolare nell'insieme delle regioni che formano la linea superiore disegna un profilo che appare talvolta avvallato, ma è una falsa impressione, e lo sviluppo completo della muscolatura dorsale e vertebrale nei cani adulti crea lo stesso effetto.

    Groppa:
    di lunghezza media, larga e muscolosa, le estremità dell'anca e della tuberosità dell'ischio sono appena visibili.
    La sua larghezza è uguale o un po' al di sotto di quella della gabbia toracica.
    Essa forma in rapporto all'orizzontale un angolo di circa 30°, il che determina un superiore leggermente inclinato fino all'attaccatura della coda.

    Petto:
    largo e ben disceso; la punta dello sterno si trova alla stessa altezza della punta della spalla (articolazione scapolo-omerale) e la linea inferiore del torace è a livello dei gomiti.
    Il petto è spazioso per offrire largo spazio ai polmoni.
    Le costole sono lunghe moderatamente curvate e si congiungono con lo sterno al livello della linea del gomito.

    Ventre:
    un pò rialzato in rapporto alla linea inferiore del torace, ma mai levrettato; vigoroso; i muscoli dei fianchi e del ventre presentano lo stesso buon tono.

    Coda:
    attaccata ad altezza media, essa forma un angolo di 45° con la linea superiore.
    A forma di sciabola, spessa e lunga, raggiunge i garretti senza superarli.
    A riposo essa è naturalmente cadente.
    In azione, è portata un po' più alta della linea superiore e batte continuamente da sinistra a destra.
    Al trotto, è portata alla stessa altezza o un po' più alta.


    ARTI

    Arti anteriori:
    nell'insieme presentano un tutto muscoloso ed osseo saldo e vigoroso ben proporzionato alla taglia del soggetto.
    Visti di fronte e di profilo, gli anteriori sono dritti e paralleli.

    Spalle:
    alte e ben proporzionate.
    Esse sono molto robuste, con una buona muscolatura in rilievo, ma senza esagerazione. L'obliquità della scapola rispetto all'orizzontale è di 45°.

    Braccio:
    di lunghezza media e ben proporzionato all'insieme.
    È vigoroso, dotato di una importante muscolatura e forma un angolo di 45° rispetto all'orizzontale.

    Gomiti:
    robusti, ricoperti da una pelle un po' più spessa ed elastica che non forma né pieghe né rughe.
    Posizionati naturalmente contro la parete toracica alla quale sembrano appartenere.

    Avanbraccio:
    della stessa lunghezza del braccio e perpendicolare rispetto all'orizzontale; le sue ossa sono robuste e dritte e la muscolatura è ben sviluppata

    Carpo:
    largo, situato nel prolungamento dell'avanbraccio esente da escrescenze ossee o da pieghe cutanee.
    Metacarpo: leggermente appiattito, è dotato di una buona ossatura e presenta una obliquità di 70-75° rispetto all'orizzontale.
    Piedi anteriori: arrotondati, con dita corte, solide e ben strette. I cuscinetti duri e carnosi sono ricoperti da una pelle nera e rugosa al tatto.


    ARTI POSTERIORI

    Le angolazioni sono medie.
    Nel loro insieme, i posteriori sono forti, solidi e paralleli; danno l'impressione della grande potenza che la loro funzione esige, poiché gli arti posteriori devono assicurare un impulso sufficiente e determinare il portamento tipico del cane.

    Coscia:
    di lunghezza ben proporzionata all'insieme, vigorosa, con muscoli visibili pienamente sviluppati. L'articolazione dell'anca forma un angolo di 100°.

    Ginocchio:
    situato sullo stesso asse dell'arto.
    L'angolo femoro-tibiale è di circa 110°.

    Gamba:
    leggermente più corta della coscia, robusta, prolunga il buon sviluppo muscolare dell'arto.

    Articolazione del garretto e garretto:
    l'insieme tarso-metatarso è corto, robusto e solido; assicura la forza di propulsione del treno posteriore.
    L'articolazione del garretto è solida e forma un angolo di circa 140°; la punta del garretto è ben visibile.
    Il garretto è saldo, quasi cilindrico e forma un angolo di 90° rispetto all'orizzontale.
    Se esistono gli speroni, devono essere eliminati.

    Piedi posteriori:
    simili ai piedi anteriori; benché siano un pò più piccoli e leggermente più lunghi, ne hanno la stessa conformazione.


    ANDATURA

    Agile e sciolta.
    Non appena l'interesse del cane viene risvegliato, l'andatura cambia notevolmente carattere; si rialza e le reazioni diventano rapide, il che è tipico della razza.
    Il passo è calmo; il trotto è allungato con una buona estensione degli anteriori e una spinta possente dei posteriori; al galoppo, il cane mostra tutta la sua energia e sviluppa tutta la sua potenza.
    Le impronte dei quattro piedi sono parallele.
    I cani che camminano all'ambio non sono ammessi; questa andatura è considerata un difetto grave.


    PELLE

    Omogenea, un po' spessa, ma liscia ed elastica. Bene applicata al corpo, è abbastanza mobile grazie alla struttura semi-tesa dei tessuti sottocutanei; non forma pieghe notevoli, salvo nella regione del collo dove i tessuti sottocutanei sono piu lenti.
    Deve essere meno pigmentata possibile, anche se con gli anni la pigmentazione aumenta. Una pelle esageratamente pigmentata non è ammessa.
    Si preferiscono i soggetti nei quali i bordi delle mucose labiali e palpebrali sono pigmentati di nero.


    MANTELLO

    Pelo:
    uniformemente corto, liscio, e piacevole al tatto, di una lunghezza approssimativa da 1,5 a 2 cm.
    La densità e lo spessore variano secondo il clima.
    In un clima tropicale, il pelo, più sottile e rarefatto, lascia trasparire le regioni pigmentate, il che non è un motivo di penalizzazione.
    In un clima freddo, il pelo è più spesso e fitto; la presenza di sottopelo è allora possibile.
    Colore: di un bianco puro.
    Attorno agli occhi si accetta una macchia nera o di colore scura; questa macchia non deve superare il 10% della superficie della testa.
    Tra i soggetti di pari qualità, il giudice dovrà optare per quello il cui bianco è più puro.


    TAGLIA E PESO

    Altezza al garrese: per i maschi da 62 a 68 cm, per le femmine da 60 a 65 cm.

    DIFETTI

    Ogni scarto in rapporto a ciò che precede deve essere considerato un difetto e verrà penalizzato in funzione della sua gravità.
    Sviluppo osseo e muscolare insufficiente (debolezza).
    Tartufo non sufficientemente pigmentato.
    Labbra pendule.
    Denti piccoli, mal sviluppati o cariati. Dentatura incompleta.
    Occhi troppo chiari. Entropion o ectropion.
    Torace a botte o carenato.
    Costole piatte.
    Angolatura esagerata dell'arto posteriore.
    Garretto troppo lungo.
    Andatura atipica.
    Pigmentazione esagerata della pelle nei soggetti giovani.
    Presenza di piccole zone di pelo colorato.
    Nervosismo, squilibrio nervoso.


    DIFETTI ELIMINATORI

    Tartufo depigmentato.
    Prognatismo superiore o inferiore.
    Occhi blu o di colore diverso (eterocromia).
    Sordità.
    Pelo lungo.
    Più di una macchia di colore sulla testa. Macchie di colore sul corpo.
    Altezza inferiore a 60 cm e superiore a 68 cm.
    Aggressività.

    N.B. I maschi devono avere i due testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.


    Dog&Dog l'alimentazione giusta per il tuo Dogo Argentino

    Qual'è la migliore marca di crocchette?
    Questa è la domanda che mi pongono molti proprietari di Dogo Argentino.
    La nostra razza non è particolarmente rustica per quando riguarda l'alimentazione.
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    LA FORZA DI UN GRANDE GRUPPO

    Da oltre 20 anni Hendrix S.p.A. è specializzata nell'alimentazione degli animali da compagnia. Con sede a Verona dal 1963, è una società operativa del gruppo internazione Nutreco, che da anni opera nel settore della nutrizione animale.
    Il nostro obiettivo primario è la qualità dei prodotti per un'alimentazione idonea ad un'ottimale forma fisica dei cani, attraverso una appetibilità e una digeribilità elevata
    . La continua attività di ricerca e sviluppo e la cura della qualità costituisce la migliore garanzia di affidabilità dei nostri prodotti.
    Dal 1997 abbiamo ottenuto le certificazioni ISO e dal 2003 le certificazioni UNI EN ISO 9001:2000

    QUALITÀ DELLE MATERIE PRIME

    Produciamo e commercializziamo alimenti secchi, solamente nel canale Specialist dove potrete fare affidamento sulla competenza del personale per una consulenza qualificata.
    Selezioniamo e controlliamo presso il nostro laboratorio di analisi ogni materia prima al suo arrivo, salvaguardando così la continuità dei livelli qualitativi degli alimenti in produzione. Ci affidiamo solamente a fornitori qualificati nel rispetto di predeterminati standard qualitativi:

    * B Massima priorità nella produzione di prodotti sicuri, sani e nutrienti per gli animali

    * B Ottimizzazione di ogni fase di produzione

    * B Sostenibilità delle proprie attività nel rispetto dell'ambiente

    Cane da Guardia,
    Il carattere del Dogo Argentino

    Una selezione seria e fatta da esperti, è assolutamente essenziale per ottenere dei cani affidabili ed equilibrati. Nei video si vedono Dogo affrontare senza esitazione dei cinghiali enormi, molto più grandi di quelli che ci sono in Italia.

    Cosa significa?
    Che sono violenti?
    Che sono cattivi?
    Che sono squilibrati
    ? Niente di tutto questo!!! Nella caccia Argentina i cani scorazzano per ore nella Pampa prima di trovare i selvatici. Dei cani cattivi o squilibrati si azzufferebbero fra loro dopo pochi istanti oppure aggredirebbero i conduttori, invece i Dogo collaborano tra loro per trovare i selvatici e eseguono prontamente i comandi dei conduttori. Trovato il cinghiale si avventano su di lui e non lo mollano fino a comando dei conduttori. Sono forse troppo aggressivi? Dirà qualcuno…… ma nei video si vede chiaramente che i conduttori arrivano a pochi metri da una bestia inferocita di 200 kili.
    In un video un conduttore riesce tranquillamente a toccare il dorso del cinghiale!
    Ma pensate a cosa sarebbe successo se in quel momento i Dogo avessero perso la presa! Nel migliore delle ipotesi quel conduttore starebbe ancora a correre e il cameraman appresso a lui. Ma non succede perché i cani si fidano del cacciatore e il cacciatore si fida ciecamente dei suoi ausiliari, ed entrambi sanno che un errore potrebbe costare caro all’altro.
    Questo è il Dogo Argentino, un compagno sempre fedele disposto a tutto per difendere la sua famiglia. Lo testimonia il fatto che sempre più persone scelgono il Dogo Argentino come cane da guardia e da compagnia.
    Inoltre come si può vedere dalle foto e dai video questa razza impressiona per il rapporto che riesce ad istaurare con i bambini, con i quali dimostra una stupefacente dolcezza, e si rimane veramente stupiti nel vedere che un animale cosi grosso e potente non voglia altro che tante coccole e magari se ci scappa…… un biscottino.

    http://www.dogolion.it/standard.html
     
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