API, VESPE, CALABRONI

punture efetti e cure

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  1. Di&Gi
     
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    Dott. Luciano Schiazza
    Specialista in Dermatologia e Venereologia
    Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
    Via XX Settembre, 3/2
    16121 Genova
    www.lucianoschiazza.it

    API, VESPE, CALABRONI

    Sono insetti che solitamente pungono quando vengono disturbati e quindi agiscono per difesa. L’ordine di elencazione è inversamente proporzionale alla gravità della loro puntura.

    Api. (Ape mellifera)


    le api e in particolare se dormono e in che modo. Grazie!

    (Risponde Moreno Dutto)



    La domanda è molto interessante, ma è impossibile riassumere in poche righe la vita di questi laboriosi insetti.
    Basti pensare che solo sulla organizzazione gerarchica della società delle api, che è poliannuale, sono stati scritti interi trattati.
    A mio avviso per conoscere la vita delle api il modo migliore è quello di acquistare un manuale pratico di apicoltura.
    Le consiglio inoltre di consultare il sito web
    www.apicoltura2000.it
    dove sicuramente troverà la risposta a molti suoi perché.

    Per quanto riguarda il sonno delle api, esse di notte non hanno un vero e proprio sonno, come accade per l'uomo, ma rallentano soltanto la loro attività, praticamente la notte è soltanto una pausa.
    La loro pausa comincia al tramonto, quando quasi tutte le operaie bottinatrici fanno rientro all'arnia e termina con il levare del sole.
    Le api operaie durante l'estate hanno una vita molto breve che può durare anche una sola settimana, poprio a causa del loro intenso lavoro.
    Il fatto che le api di notte rallentino soltanto le loro attività e non cadano in un sonno profondo è provato dal fatto che, appoggiando il fonendoscopio sulle pareti esterne dell'arnia, si sente un gran ronzio e inoltre, se ci si avvicina all'arnia con una pila accesa, si vedrà come le api si scaglieranno verso la fonte di luce (difesa dell'arnia).
    Tali esperienze non vanno assolutamente fatte se non con persone esperte e con adeguate protezioni per il corpo.





    Ape domestica che succhia del miele
    Le api svolgono un ruolo importante nell'impollinazione delle piante, a differenza delle vespe (che si nutrono di carne) le api si nutrono solo di prodotti vegetali (polline e nettare)




    Vivono dove vi sono fiori da impollinare, quindi in orti e giardini.
    La caratteristica che differenzia le api dalle vespe e dai calabroni è il pungiglione.
    Infatti è fatto in maniera tale per cui quando l’insetto punge e lo conficca nella pelle, non può più essere estratto.
    Essendo il pungiglione collegato all’ultimo tratto dell’intestino, per l’ape pungere e allontanarsi significa morire (nel giro di 2-3 giorni).

    Pungono se vengono provocate e questo avviene solitamente (ovviamente riferendoci all’ape italiana) a pochi metri (1-2) di distanza dall’apiario.


    Il veleno delle api viene descritto come un liquido acquoso, limpido, con un sapore amarognolo, di odore aromatico (simile a quello delle banane mature)
    Vespe (vespa germanica - vespa comune - vespa cartonaia)


    Si trovano dappertutto, orti e giardini, al mare e in montagna e sono riconoscibili per le bande gialle e nere .
    Vicine ai rifiuti, specialmente se si trovano sostanze zuccherine.
    Costruiscono i nidi sotto il terreno, in anfratti naturali o in luoghi riparati e disabitati.


    in foto pungiglione d'ape ingrandito

    A differenza dell’ape, il pungiglione della vespa non è seghettato e quindi può essere estratto dall’insetto senza conseguenze dopo la puntura, permettendogli quindi di pungere più volte la vittima.
    Pungono se vengono disturbate.


    Pericoloso se si viene punti in bocca: è per questo che bisogna stare attenti quando si beve una bibita in lattina, specie se lasciata incustodita all’aperto anche per pochi attimi.
    All’interno potrebbe essersi introdotta una vespa che all’atto del deglutire sarebbe introdotta in bocca con le conseguenze del caso.


    Attenzione anche se ce la ritroviamo nell’abitacolo dell’automobile: fermiamoci con calma (niente “panic-stop”) e allontaniamo l’ospite indesiderato.

    Calabroni (Vespa crabro)

    I più grossi del gruppo (lunghi circa 35 mm .).

    Anch’essi prediligono i fiori.

    Attaccano solo per difesa di se stesso o del nido.
    Vivono preferibilmente nei sotto le tegole dei tetti, nei cassonetti delle tapparelle, nei tronchi cavi (attenzione agli ulivi), negli anfratti del terreno e dei muri o muraglioni oppure nei nidi degli uccelli; si nutrono di frutti succosi quali pesche, albicocche e prugne.

    Il pungiglione è lungo 3- 4 mm ., non è seghettato come quello dell’ape e quindi può essere estratto ad ogni puntura, potendo in tal caso iniettare grandi quantità di veleno in caso di più punture.

    Non affrontare mai un nido di propria iniziativa ma affidarsi ad esperti che provvederanno, con le dovute precauzioni di vestiario, alla sua distruzione alla sera.

    La conseguenza più comune della puntura di questi imenotteri è l’arrossamento, il rigonfiamento (edema) (la chiazza arrossata di solito presenta una parte centrale bianca) e il dolore acuto, seguito da prurito.

    Per correre un rischio mortale, un individuo normale dovrebbe essere punto contemporaneamente più di 100 volte.

    Ben più grave è la reazione allergica che può colpire soggetti ipersensibili. Infatti in questo caso anche una sola puntura può scatenare una reazione anafilattica mortale.

    L’escalation sintomatologia
    porta a prurito, gonfiore del volto, palpebre, lingua, laringe, che possono comparire nell’arco di 10-20 minuti dalla puntura; tali sintomi sono premonitori di una possibile evoluzione grave che si manifesta con difficoltà a respirare, sudorazione, orticaria.


    Una differenza sostanziale sulla possibilità di essere punti tra le api da una parte e le vespe ed i calabroni dall’altra risiede nel fatto che le prime difficilmente nidificano in alberi o nel terreno (e quindi lo fanno in luoghi ben conosciuti) diversamente dai secondi che possono quindi essere di incontro casuale e quindi inaspettato per se stessi e per gli insetti stessi, da cui la loro possibile aggressione.

    Primo soccorso

    Rimuovere immediatamente il pungiglione (entro venti secondi dalla puntura) nel caso di puntura di ape (può essere visibile come un punto nero al centro della chiazza rossa con attaccata ad esso una microscopica sacca biancastra,la vescichetta del veleno):
    utilizzare una pinzetta (anche quella da sopracciglia va bene), oppure, in mancanza, le unghie, operando con un movimento secco e rapido.
    Dopo il tempo indicato l’intervento è di minor efficacia perché il veleno è già stato in parte liberato.

    •Lavare con acqua e sapone per evitare una infezione secondaria.

    •Applicare del freddo (cubetto di ghiaccio avvolto in un tessuto, acqua fredda o impacchi freddi).

    •Non usare ammoniaca (può peggiorare la situazione).

    •Non cercare di rimuovere il pungiglione cercando di spremere la pelle attorno.

    Per ridurre il gonfiore ed il rossore può essere utile l’applicazione di una crema cortisonica.

    In caso di punture plurime e di prurito significativo, si può affiancare la somministrazione di antistaminici per via sistemica.

    In caso di punture su lingua o faringe, il rischio è la morte per asfissia per il rigonfiamento delle mucose:
    controllo medico rapidissimo e, in attesa, far succhiare al paziente un cubetto di ghiaccio o bere a sorsate bevanda fredda, per rallentare l’evoluzione del rigonfiamento.
    Perché la dose di veleno iniettata sia mortale occorrono, per la maggior parte degli adulti, la contemporaneità di 100 punture (50 per un bambino).

    Se però, in caso di una singola puntura:

    •La reazione cutanea è estesa con gonfiore diffuso

    •Il soggetto inizia a lamentare:

    ◦raucedine,

    ◦difficoltà a parlare,

    ◦tosse insistente,

    ◦difficoltà a respirare,

    ◦senso di costrizione alla gola,

    ◦nausea,

    ◦vomito,

    ◦collasso circolatorio (netto abbassamento della pressione del sangue).

    ATTENZIONE!
    In questo caso si tratta di reazione anafilattica e come tale necessita di intervento medico urgentissimo.


    Per tali soggetti con ipersensibilità nota al veleno delle api e delle vespe, è opportuno avere sempre appresso un kit con autoiniettore di adrenalina oppure una fiala di cortisone intramuscolare.



    Terapie popolari:

    •Tagliare a metà uno spicchio d’aglio e sfregarlo sulle punture.

    •Disciogliere un cucchiaio da minestra per litro d’acqua fredda di bicarbonato di sodio ed immergere la parte colpita.

    •Applicare qualche fettina di cipolla fresca.

    Prevenzione:•Evitare di indossare indumenti colorati vivacemente (sono attratti dal giallo e dall’arancio). E’ preferibile indossare il bianco.

    •Evitare profumi, dopobarba, creme o spray per capelli che con il loro odore possono richiamare gli insetti alla stregua di un fiore profumato.

    •Usare sostanze ad azione repellente per gli insetti (sopra i tre anni di età)

    •Indossare camicie con maniche lunghe e pantaloni lunghi, specie se si percorrono sentieri poco praticati o addirittura fuori sentiero.

    •Disporre di insetticidi di facile ed efficace impiego.

    •Non lasciare all’aria aperta resti di cibo o bevande (specialmente lattine di bibite aperte).
    Se per caso più insetti si raccolgono su un alimento, abbandonare il campo rapidamente, lasciando ovviamente il piatto incriminato.

    •Non sostare, all’aperto, vicino a cibi o bevande molto dolci.

    •Durante la stagione estiva, cautela quando si cucina o si mangia all’aperto

    •Attenzione in campagna nel periodo di maturazione ai frutteti e durante la vendemmia.

    •Attenzione ai campi di trifoglio.

    •Non camminare a piedi nudi nei prati.

    •Far rimuovere, però solo da personale esperto, i nidi di api, vespe e calabroni posizionati vicini a luoghi di lavoro o abitazioni.

    •n caso di attacco di uno sciame di api o vespe porsi in riparo al chiuso oppure all’interno di un cespuglio o di un bosco (sperando che la vegetazione sia fitta) oppure buttarsi in acqua oppure, infine, in mancanza anche di ogni possibilità elencata, porsi distesi per terra cercando di coprire ogni area corporea.




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    Api ,vespe e calabroni: se li conosci... li previeni!

    I Consigli del Dr. Alessandro Maria Di Giulio


    Una buona notizia ogni tanto ci vuole! Le vespe e i calabroni non ci danno molto fastidio in questa estate abbastanza piovosa. Ma dobbiamo comunque fare PREVENZIONE!


    Cosa fare

    Distribuiamo, con una pompa manuale con lancia, insetticida liquido a base di piretroidi in soluzione acquosa al mattino sulle pareti che, nei giorni precedenti abbiamo notato che sono interessate dall’aggregazione delle vespe. Le vespe che si poggeranno sulle pareti trattate si contamineranno e moriranno.

    Gli altri casi
    • Nidi nei cassonetti delle serrande.
    Svolgere la serranda, aprire la finestra, spruzzare insetticida spray con piretroidi sulla serranda, richiudere la finestra e riavvolgere la serranda.
    In tal modo si formerà nel cassonetto un ambiente tossico per le vespe.

    • Nidi evidenti su grondaie, ringhiere, cassette della posta e cancelli.
    Impiegare, alla sera o alla mattina presto, insetticida spray specifico per vespe.



    COME PREVENIRE L’INFESTAZIONE DELLE VESPE:

    • Sigillare le fessure e i buchi presenti nelle pareti esterne dell’abitazione

    • Spruzzare insetticida nei cassonetti delle serrande

    • Collocare una rete zanzariera attorno ai comignoli dei camini non utilizzati e rimuoverla in caso di utilizzo

    • Collocare, soprattutto nelle soffitte e nei locali adibiti a rimessa attrezzi, una rete zanzariera, alle prese d’aria e alle finestre

    • Togliere ogni contenitore di acqua disponibile (collocare sabbia, come quella per le lettiere dei gatti, nei sottovasi)

    COME PREVENIRE LE PUNTURE:• Non camminare scalzi

    • Evitare cosmetici, profumi e lacche

    • Coprire le bevande e controllare prima di avvicinarle alla bocca, soprattutto se sono in lattina

    • Non agitarsi e non compiere movimenti bruschi qualora si venga avvicinati da una vespa

    • In caso che una vespa entri nell’autovettura, fermare la macchina e farla uscire
    • Se sei un soggetto allergico porta sempre con te i farmaci di emergenza

    IN CASO DI PUNTURA DI VESPE

    Lavare e disinfettare la zona punta.
    EVITARE l’applicazione di antisettici locali ad azione irritante come ad esempio l’ammoniaca.
    Applicare compresse fredde e poi rivolgersi al proprio medico o al pronto soccorso.

    E QUINDI:
    Oltre alle azioni indicate facciamo prevenzione attiva con le trappole per vespe “Fai da te”:

    Tagliare la parte superiore di una bottiglia di plastica
    • Rivoltare la parte tagliata "ad imbuto" sulla bottiglia
    • Collocare vino rosso, zucchero e liquore (ad es. del cognac)
    • Posizionare alcune trappole così preparate in zone soleggiate ed altre in zone ombreggiate, le vespe entreranno e rimarranno intrappolate.



    SPOILER (click to view)
    ASL n.2- Unità Operativa Semplice Disinfestazione, Derattizzazione, Disinfezione
    Via XIV Settembre, 79- Perugia, tel. 0755412446; fax 075 5412460; www.ausl2.umbria.it



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    Imenotteri come le vespe e i calabroni sono un grande problema per il frutteto,
    infatti si nutrono degli insetti, sia di quelli utili che di quelli dannosi, e divorano i frutti maturi e i liquidi zuccherini, che escono da spaccature degli alberi; inoltre danneggiano la corteccia nidificando dentro i tronchi e inseguono le api operaie, divorandole o dandole in pasto alle loro larve.

    E' importante non confondere le vespe con le api,insetti utili e che devono essere protetti;

    le api pungono di rado, mentre le vespe e i calabroni rappresentano un problema anche per l'uomo.

    Le api, quando pungono, lasciano il loro pungiglione, munito di uncini, nella ferita, staccandosi dall'addome dell'insetto, che in conseguenza di cio' muore.
    Le vespe e i pungiglioni quando pungono ritraggono il pungiglione e possono pungere nuovamente, anche se inietteranno una minore quantita' di veleno.

    I frutti che subiscono gli attacchi delle vespe marciscono, perche' intorno alla loro puntura si crea una macchia grigia che si allarga a cerchi concentrici a causa di Monilia frutigena, un fungo che provoca marciume a circoli.

    Il periodo piu' opportuno per intervenire contro le vespe e' l'inizio della bella stagione; il modo migliore e' quello di distruggere, con un insetticida adatto (da richiedere al consorzio agrario), il nido delle vespe o dei calabroni.

    In molti casi la distruzione del nido non e' possibile, per questo esistono vari sistemi per catturare le vespe e impedire loro di provocare grossi danni.

    E' importante fare molta attenzione, quando si prova a eliminare i nidi di vespe e calabroni; se non si e' in grado di farlo e i nidi sono molto grossi e' utile rivolgersi ad un esperto, facendosi consigliare dai consorzi agrari.

    Ecco di seguito alcuni tra i piu' diffusi interventi contro le vespe.

    Insaccamento dei frutti:
    e' un'operazione che richiede molto tempo, poiche' consiste nel proteggere ciascun frutto con una reticella o con un sacchetto di carta; va effettuata all'inizio di giugno.

    Specchio a olio:
    e' un vecchio sistema, molto curioso, ma con l'inconveniente di attirare non solo le vespe, ma anche altri insetti.Il metodo consiste in una lampadina che si riflette in una conca piena di olio;
    le vespe, attirate dalla luce, cadono nell'olio, annegandovi.

    Trappola elettrica:
    e' un metodo molto costoso e scomodo da realizzare e necessita di un impianto elettrico nel giardino o nel frutteto.

    E' una trappola che attrae le vespe con un liquido zuccherino e poi le uccide fulminandole.

    Trappola per vespe:
    la trappola, formata da un recipiente chiuso con un coperchio e munito nella parte superiore di un'apertura apposita, si puo' acquistare oppure costruire.

    Il recipiente deve essere riempito con alcune sostanze zuccherine, come marmellata, miele o un liquido speciale per attirare le vespe, che si trova in commercio.

    Il contenitore deve essere appeso ad un albero; le vespe, attratte dall'odore dello zucchero, entrano nel recipiente, dal quale non riescono ad uscire, annegando nel liquido stesso.


    Edited by Di&Gi - 21/10/2009, 18:36
     
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  2. Di&Gi
     
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    Bombi


    Come le api e le vespe anche i bombi appartengono all'ordine degli "imenotteri "


    Sono insetti di notevoli dimensioni, facilmente distinguibili per i vivaci colori e della folta pelosità che riveste il corpo, sono insetti sociali che vivono in piccoli gruppi (colonie) di un centinaio di individui in cui vi è una sola regina che depone le uova,
    assistita da numerose operaie.
    Come le api raccolgono il nettare ed il polline per nutrire i loro piccoli.
    e come le api sono tra gli insetti impollinatori più importanti ed utili per l’uomo.







    Il calabrone



    Il calabrone è uno dei Vespidi più caratteristici delle nostre regioni; è riconoscibile per le grosse dimensioni e per la tinta rossiccia della parte anteriore del corpo;
    gli occhi sono molto grandi e con una particolare forma a "c", il peduncolo addominale è breve, alcune macchie rosse ornano la testa, mentre il resto del corpo è nero, giallo e rosso.
    La femmina può raggiungere i cinque centimetri di lunghezza, mentre maschio e operaie misurano 2-2,5 cm.
    Le femmine fecondate trascorrono l'inverno in condizioni di metabolismo rallentato, nascoste nei tronchi o nel terreno, producendo anche glicerolo, che agisce da "antigelo".



    Quando esce dal lungo letargo invernale, la femmina fecondata del calabrone va alla ricerca di un luogo adatto alla costruzione del nido, che può essere sospeso oppure nascosto in una cavità, con l'apertura delle celle rivolta verso il basso; a volte può approfittare di un alveare vuoto.
    Il materiale usato per la costruzione è spesso la corteccia ancora verde e tenera di varie piante (spesso dei frassini giovani), che l'insetto impasta con la saliva e, prendendolo tra le zampe, lo applica levigandolo a lungo con le mandibole; durante la costruzione, che è molto rapida, si reca spesso al più vicino specchio d'acqua per bere abbondantemente.

    Quando il nido è pronto la femmina del calabrone depone le uova, uno in ogni cella, introducendovi l'addome.
    Dopo cinque giorni ne escono le larve, che rimangono fissate al fondo della cella con l'estremità posteriore del corpo.
    La madre le nutre dapprima con nettare, poi con alimenti più sostanziosi: come gli altri vespidi piomba sulla preda, l'atterra e le spezza ali e zampe;
    poi mastica il torace della preda, ricco di proteine per la presenza dei muscoli del volo, afferra la pallottola con le mandibole e la porta alla prole.
    Dopo nove giorni la larva si trasforma in ninfa, e dopo altre due settimane compare una giovane operaia, sterile.


    Subito essa si ripulisce le antenne e le zampe, poi prepara la cella che la ha ospitata a ricevere un altro uovo; a questo punto si nutre e comincia a raccogliere i materiali da costruzione: ben presto il primo strato di celle non basta più e inizia la costruzione del secondo, separato dal primo da "pilastri"; si possono trovare fino a cinque strati di celle sovrapposte, incluse in un involucro isolante dal calore: all'interno del nido la temperatura si mantiene sui 30°C.
    Nei giorni più caldi le operaie bagnano con acqua la superficie delle celle, che vengono così rinfrescate per evaporazione.
    Durante i periodi di cattivo tempo, sono le larve a nutrire le operaie, producendo una soluzione zuccherina.

    Mentre la regina ha bisogno di una alimentazione più ricca di proteine, per l'adeguato sviluppo delle sue ovaie, le operaie necessitano quasi solo di carboidrati, che ricavano dai frutti maturi o dai tronchi d'albero danneggiati.

    Dalla seconda metà di settembre compaiono i maschi e le femmine fertili: i primi, in grado di nutrirsi da soli, nascono da uova non fecondate, le seconde da uova fecondate simili a quelle delle operaie, ma deposte in celle particolari.
    All'avvicinarsi della stagione fredda si hanno gli accoppiamenti, mentre le uova che non si sono ancora schiuse vengono distrutte dalle femmine.
    Alla stagione fredda sopravvivono solo le femmine feconde.

    Lo sapevate che...

    Come gli altri vespidi, i calabroni sono abbastanza aggressivi, sebbene non attacchino senza essere stati disturbati.

    Il loro pungiglione, contrariamente a quello delle api, non è dentellato, e rimane solo raramente nella ferita, ma la puntura è molto dolorosa e spesso causa un notevole gonfiore: una puntura alla gola può portare al soffocamento.

    Al contrario di quella delle api, la puntura del calabrone non ha come bersaglio i vertebrati:
    le api devono difendere il nettare raccolto nell'alveare dagli animali che se ne vogliono cibare e insieme al pungiglione lasciano nella pelle dell'animale la ghiandola che continua a rilasciare il veleno (perdendo così la vita); i calabroni invece usano la puntura sulle predi più difficili, che sono comunque insetti.
    Per questo la quantità di veleno iniettato è inferiore rispetto a quella rilasciata dall'ape.


    Disinfestazione vespe

    Le vespe e calabroni sono tra gli insetti più aggressivi. La loro presenza in ambienti abitati può essere molto pericolosa, in quanto questi esemplari tendono a difendere l’alveare in modo compatto e violento, attaccando ogni possibile minaccia alla comunità.

    Un nido di medie dimensioni, riesce a contenere fino a ventimila vespe, e può essere distinto da un alveare di api, non solo per la grandezza ma anche e soprattutto per il colore, molto più scuro rispetto al classico giallo del nido delle api.


    Gli esperti di Eco Work, intervengono nell’eliminazione del problema della presenza di vespe o calabroni, mediante la rimozione dell’alveare e mediante un’azione disinfestante.

    L’utilizzo di prodotti specifici e macchinari per la disinfestazione da vespe e calabroni, garantisce un risultato ottimale ed immediato.
    Ma tale risultato deve essere raggiunto solo ed esclusivamente da operai specializzati, dato l’alto rischio proveniente dal contatto con questi insetti e con il veleno che secernono in caso di puntura.



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    ancora sui CALABRONI !!!! (cerco tutto e più per voi e me :( )
    I Calabroni sono insetti olometaboli, cioè a metamorfosi completa.
    Appartengono alla famiglia dei Vespidi, ordine Imenotteri,
    Classe Insetti, Phylum Artropodi.
    Gli Imenotteri costituiscono un ordine molto differenziato che comprende oltre 200.000 specie

    Il corpo di questi insetti, particolarmente allungato, è suddiviso in tre porzioni:
    il capo, il torace e l'addome.
    A sua volta il capo è formato da sei segmenti, il torace da tre e l'addome da undici.

    Sul capo si osservano le antenne, gli occhi e l'apparato boccale.
    Particolare è la presenza, oltre agli occhi composti, di tre occhi semplici o Ocelli, situati sulla parte superiore della testa, per una visione ravvicinata al buio e all'interno del nido.


    Il calabrone è la specie più grande tra le vespe e può superare i 50 mm di lunghezza.
    Il calabrone Europeo è la Vespula crabro.
    Calabroni e vespe sono grandi predatori di bruchi, soprattutto larve di lepidotteri, e da questo punto di vista perciò i calabroni sono utili a regolare i parassiti evitando danni alle piante.

    Perciò, se solo possibile, bisogna lasciare indisturbati i nidi, per aiutare la lotta biologica contro gli altri insetti, diminuendo così la necessità di usare pesticidi.

    Molti animali (uccelli, rettili, anfibi, moffette, orsi, procioni, mantidi, ragni e anche altri calabroni), possono predare il gruppo detto delle "vespe sociali", di cui fanno parte i calabroni, ma nessuno offre un controllo biologico sufficiente nelle zone di contatto uomo-calabrone.

    Le specie più comuni di vespe sociali nei pressi delle abitazioni sono: la Vespa comune, Vespula volgaris, la Vespa germanica, Vespula germanica del genere Vespula ed il calabrone Vespa crabro.
    Sono facilmente riconoscibili per il loro corpo prevalentemente glabro e per l'addome con bande gialle e nere.

    Dal punto di vista della convivenza con l'uomo, vespe e calabroni sono un elemento di disturbo.
    Sono aggressive quando ci si avvicina al loro nido e molte volte i loro nidi sono situati in zone di passaggio, vicino alla casa o nei camini e quindi la probabilià di disturbarli è alta.

    Il comportamento aggressivo aumenta con il progredire della stagione e quando le colonie diventano grandi e il cibo inizia a scarseggiare.
    In autunno, i calabroni iniziano a farsi vedere attorno ai picnic, ai barbecue, sui piatti dei cibi per cani e gatti che siano all'esterno odove ci sia abbondanza di frutta matura.

    Come aumentano nei centri urbani, grazie alla disponibilità di sostanze alimentari ivi reperibili (rifiuti organici, immondizie, ecc...), per la stessa ragione risultano abbondanti nei pressi di camping e delle abitazioni di campagna.

    La vicinanza diventa così un pericolo.
    In questo caso è meglio eliminare il nido, ma solo rivolgendosi a personale specializato.

    Le vespe utilizzano il loro pungiglione per uccidere le prede e per difendersi.
    Il pungiglione delle api è vistosamente seghettato, non è più estraibile una volta conficato nella pelle e quindi conduce a morte l'insetto.
    Il pungiglione delle vespe è quasi liscio, cosicché le vespe possono pungere ripetutamente le loro vittime.
    Il pungiglione è associato a ghiandole velenifere e il veleno contiene ialuronidasi, fosfolipasi e una specifica proteina chiamata antigene 5.
    La puntura provoca un forte dolore con intenso arrossamento e, a volte, anche febbre.
    La puntura delle vespe e dei calabroni può essere pericolosa per l'uomo.

    Alla fine dell'estate vi sono maschi e femmine fecondi, che non partecipano all'allestimento e al mantenimento del nido.
    In autunno la regina, le operaie e i maschi muoiono. Le giovani femmine, fecondate dai maschi prodotti nell'ultima generazione si cercano un rifugio ove passare l'inverno in uno stato di "ibernazione" (diapausa).
    In primavera ogni nuova regina costruisce un nuovo nido in un luogo riparato e sicuro, completandolo per stadi successivi.
    Con un impasto cellulosico di consistenza cartacea ottenuto dalla masticazione di pezzettini di legno, costruisce la prima unità di forma sferica dalle imensioni di una noce aperta in basso.

    Nell'interno pone 10-20 uova, ognuna in una cella esagonale.
    La regina provvede alla nutrizione delle larve che maturano in circa un mese.
    Da queste larve nascono le operaie.
    Mentre la regina si occuperà in seguito solo della deposizione delle uova, le operaie si occuperanno di ingrandire il nido e di alimentare le uova e le larve.


    Il nido assumerà l' aspetto di un involucro, contenente più strati sovrapposti di cellette esagonali ed alla fine della stagione potrà contenere oltre 5000-10000 individui secondo la specie.


    Edited by Di&Gi - 11/9/2009, 22:21
     
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  3. {Lonely
     
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    Umm... non mi piacciono tantissimo questi animali ù.ù
    Una volta sono stata punta da tre vespe contemporaneamente.. una mi ha punto sul piede, una sul dito mentre cercavo di togliermela di dosso e una in testa :(
     
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  4. Di&Gi
     
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    mi dispiace per te ...
    la mia ultima avventura risale ad un anno fa ..al mare...dovendo buttare una cosa nel bidone di spazzatura ....alzando coperchio ...da sola mi sono conficato il pungilione dell'ape o vespa....che poverina era rimasta attacata alla mia mano...che poverina me... in arco di un ora ....ho avuto la mano ..tripliccata di volume ,addolenzita :( e ho curato con i cortisone per sette giorni
    SPOILER (click to view)
    si vede che sono straniera :) per come scrivo ^^
     
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  5. {Lonely
     
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    CITAZIONE
    mi dispiace per te ...
    la mia ultima avventura risale ad un anno fa ..al mare...dovendo buttare una cosa nel bidone di spazzatura ....alzando coperchio ...da sola mi sono conficato il pungilione dell'ape o vespa....che poverina era rimasta attacata alla mia mano...che poverina me... in arco di un ora ....ho avuto la mano ..tripliccata di volume ,addolenzita e ho curato con i cortisone per sette giorni

    Poveraaaaaa ): Mi disp tantissmo

    CITAZIONE
    si vede che sono straniera per come scrivo ^^

    Uuuuuh di che nazione??? *-*
    Cmq parli un ottimo italiano ^^ Io non l'avevo neppure capito che non eri italiana :)
     
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  6. Di&Gi
     
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    ma che dici ..ma è evidente che non so scrivere bene in italiano :( però sto migliorando :)
    Proprio domani ...o dopo domani parto per la Polonia :)
     
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  7. Di&Gi
     
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  8. Di&Gi
     
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    http://www.amolenuvolette.it/valledelsimeri/?cat=9

    molto interessante sulle api ecc e valore del miele e simili :)
     
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  9. streem
     
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    a me fanno skifo sia le vespe sia i calabroni,nn sopporto il loro ronzio!!mi innervosisce
     
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  10. ildistruggiforum
     
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    porco dio
     
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  11. robybar
     
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    IOo li trovo animali estremamente interessanti, almeno a differenza di noi umani hann uno scopo in natura, se attaccano è perchè ce lo meritiamo, e perch hanno una intricata e stupenda vita sociale :)
     
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10 replies since 28/7/2009, 19:30   52488 views
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