La TARTARUGA....tutto e più........

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  1. Di&Gi
     
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    ALIMENTAZIONE
    Un’alimentazione corretta è una cosa fondamentale per la vita delle tartarughe, tant’è che la maggior parte delle patologie più comuni e la morte entro il primo anno di vita, sono riconducibili ad una dieta errata.
    Le tartarughe del resto sono particolarmente sensibili agli squilibri alimentari, soprattutto per quanto riguarda il calcio e le proteine.
    Le informazioni scientifiche sui fabbisogni nutritivi delle tartarughe sono abbastanza carenti e per questo in continua evoluzione.
    Studi recenti hanno permesso di ottimizzare la dieta delle diverse specie e a volte hanno dimostrato che i vecchi concetti su cui si basava l’alimentazione, erano incompleti o errati.
    Per quanto riguarda l’alimentazione, le tartarughe di terra possono essere divise in vegetariane o onnivore.
    Le prime si alimentano esclusivamente di vegetali mentre le seconde integrano la propria dieta con insetti, invertebrati o carogne, ma comunque questi ultimi, non rappresentano la dieta base per nessuna tartaruga terrestre.

    Le tartarughe vegetariane

    L’alimentazione di una tartaruga vegetariana deve essere basata esclusivamente su alimenti di origine vegetale con predilezione verso quegli alimenti ricchi di fibra, vitamine e calcio ma poveri di grassi e proteine.

    Un’alimentazione completa è composta dal 90% da erbe di campo e da vegetali in foglia quali dente di leone, trifoglio, ravizzone, insalata romana, lattuga, radicchio, prezzemolo, foglie di carota, cardi e fiori (di rosa, geranio, nasturzio o ibuscus). Frutta, ortaggi (meloni, pomodori, mango, ananas, mele, pere, peperoni dolci, anguria, zucchine ecc.) e brassicacee (cavolo, cavolini di Bruxelles, verza, cavolfiori, verza), devono rappresentare il restante 10% o meno della dieta.
    Tutti questi alimenti devono essere somministrati alternati il più possibile e integrati con complessi vitaminici ricchi di vitamina D3 per l’assimilazione del calcio e calcio (si può acquistare in farmacia dell’economico carbonato di calcio o più semplicemente “grattugiare” dell’osso di seppia).
    Da non sottovalutare che un’alimentazione ipervitaminica può essere molto dannosa quindi è bene somministrare vitamine non più di una volta a settimana. Un’alimentazione ricca di calcio invece non comporta particolari problemi in quanto questo viene espulso con le feci, ma per non correre inutili rischi anche il calcio è più che sufficiente somministrarlo una volta a settimana.
    Gli alimenti assolutamente da evitare sono tutte le proteine animali (carne, latticini, cibo per cani o gatti ecc), i legumi (fagioli, piselli ecc), gli avocado, le banane, il pane, la pasta.
    Quando è possibile, la cosa migliore sarebbe permettere alle tartarughe di scorrazzare liberamente in un giardino affinché si nutrino liberamente di erbe di campo.

    Le tartarughe di tempo se alimentate in modo eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in un anno, possono crescere anche fino a 5 volte rispetto a tartarughe cresciute allo stato naturale.
    Questa notevole crescita rapita non è però una cosa salutare per il metabolismo e diminuisce la sopravvivenza delle stesse, a lungo termine.
    Uno dei problemi più evidenti di un’errata alimentazione, è la crescita anomala del carapace.
    La cosiddetta “piramidalizzazione” degli scuti, dovuta ad un’alimentazione o troppo eccessiva, o iperproteica, o squilibrata rispetto al calcio, fosforo e vitamine.

    Le tartarughe onnivore

    Per le tartarughe onnivore, la parte più consistente dell’alimentazione, deve essere rappresenta dagli alimenti elencati per le tartarughe vegetariane, ma questa deve essere integrata per circa un 15% con alimenti di origine animale quali pezzetti di carne, lombrichi, larve della farina (Tenebrio molitor), kaimani (Zoophobas morio), lumache, chiocciole, grilli e talvolta cibi per cani di ottima qualità e di tipo magro.

    L’acqua

    L’acqua è un elemento indispensabile per le tartarughe, sia per quelle che si nutrono di vegetali freschi che per quelle originarie degli ambienti semiaridi, per questo motivo non deve mai mancare per non andare incontro a problemi di disidratazione, gotta, calcoli e patologie renali.
    Le tartarughe spesso non bevono da un recipiente come i cani, ma preferiscono immergersi completamente nella bacinella e aspirare l’acqua dalle narici che, tramite una fessura presente sul palato, sono in contatto con l’interno della bocca. Per questo motivo la bacinella non deve essere troppo profonda e comunque deve permettere alle tartarughe di uscire facilmente. Una volta immerse le tartarughe di solito defecano e urinano, per questo l’acqua va cambiata regolarmente.

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    Il periodo dell'accoppiamento inizia alcuni giorni dopo il risveglio dal letargo invernale.


    La testudo marginata è attiva sessualmente per un periodo molto lungo soprattutto nei mesi di Aprile, Maggio, Giugno, Settembre e a volte anche ad Ottobre.
    Nei mesi estivi le tartarughe sono bloccate dal troppo caldo per cui, nei mesi di Luglio ed Agosto, è raro che si verifichino accoppiamenti.
    Il rituale amoroso prevede un corteggiamento assai violento del maschio nei confronti della femmina.
    All'inizio il maschio annusa la femmina girandole intorno, poi comincia una serie di tentativi di morsicarle le zampe, a volte prova a morsicare anche la testa infilando la propria verso la parte anteriore della femmina che rimane rintanata dentro il proprio guscio.
    A volte i tentativi di mordere la femmina vanno a buon fine e possono provocare delle lesioni.
    In questi primi momenti del rapporto la femmina si ritrae e rimane immobile.
    Il maschio sembra non gradire questo atteggiamento e dopo pochi istanti comincia a dare dei violenti colpi alla femmina.
    Per fare questo si sbilancia all'indietro (per prendere più slancio) e si lancia contro la femmina ritraendo la testa in modo tale da far sbattere il proprio piastrone contro il carapace della femmina.
    Tali urti sono tanto violenti da causare un forte rumore che può essere sentito a diversi metri di distanza.
    A questo punto la femmina, sentendosi colpita, esce dal suo guscio cerca di allontanarsi mentre il maschio (riuscito nel suo intento) può far andare a segno qualche morso sulle zampe.
    Il rapporto può continuare in questo modo (tra colpi e morsi) anche per mezz'ora fino a quando il maschio si decide e salire sulla femmina ed inizia il vero e proprio accoppiamento che dura per qualche minuto.
    Durante quest'ultima fase il maschio emette dei versi con la bocca aperta che possono essere descritti come dei piccoli strilli
    . A differenza della femmina di hermanni, che fugge disperatamente per tutta la durata del rapporto, la femmina di marginata appare più tranquilla. Finito tutto, il maschio e la femmina riprendono per la loro strada.



    Problemi nei giardini
    Spesso l'allevatore di testudo si trova costretto a separare il maschio dalla femmina. Nei giardini chiusi i rapporti divengono frequentissimi (diverse ore al giorno per molti giorni di seguito).
    La separazione è necessaria e giustificata se non vogliamo che la nostra femmina subisca delle gravi lesioni.
    A volte infatti i morsi e i colpi del maschio procurano dei tagli profondi sulle zampe, e delle abrasioni sanguinolente sul carapace.
    Questo non accade in natura perchè il maschio e la femmina si incontrano di rado..

    Come il maschio in natura trovi la femmina questo non lo so, è certo comunque che non la trova per caso ma è guidato dall'istinto.
    Nel periodo degli amori, infatti, il maschio cammina instancabilmente per ore e per chilometri.
    Chi possiede solo un maschio, nel proprio allevamento, avrà infatti notato che ad esempio in primavera inizia a camminare ai margini del giardino come se volesse fuggire.


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    Patologie più comuni


    Raffreddamento e problemi respiratori:
    Possono essere dovuti a una temperatura ambientale inadatta.
    Si manifestano con scolo nasale e lacrimale, inappetenza e scarsa vivacità.
    Tenete l'animale in un ambiente con temperatura ottimale.
    Il raffreddamento può degenerare in polmonite.
    Consultate il vostro veterinario.

    Herpes:
    In questi ultimi anni questa malattia si è purtroppo diffusa sempre più anche in Italia.
    E' di origine virale e presenta sintomi simili a quelli della polmonite.
    E' difficilmente curabile e spesso letale.

    Stomatite:
    il principale sintomo della stomatite è una patina giallastra che ricopre la bocca, causando inappetenza.

    Congiuntivite:
    Può essere dovuta a polvere che provoca un’infiammazione della palpebra.
    Effettuate lavaggi con acqua tiepida.

    Parassitosi:
    Tra le più frequenti patologie che colpiscono le testuggini vi è l'infezione da parassiti, che provoca l'indebolimento della testuggine, inappetenza e scarsa vivacità e può portare anche alla morte dell'esemplare.
    Un ulteriore rischio per tartarughe ferite è rappresentato dalle mosche carnarie che possono deporre uova in ferite dell’animale. In tal caso disinfettate con cura la zona e rimuovete gli insetti.
    Mantenete pulite e disinfettate le ferite per evitare questi problemi.

    Diarrea:
    Può essere dovuta all’ingestione di frutta acerba o agrumi.

    Ritenzione di uova:
    Se una femmina non depone le uova, smette di mangiare e appare debole potrebbe soffrire di ritenzione di uova.
    Contattare il vostro veterinario.


    Ostruzioni intestinali:
    Può essere dovuta ad un'alimentazione non corretta o ad un'ingestione accidentale di corpi estranei. Si manifesta con inappetenza e scarsa deambulazione.
    Contattare il vostro veterinario.

    Epatite:
    è spesso dovuta ad un'alimentazione troppo ricca di proteine; può portare alla morte dell'esemplare in 48 ore dalla comparsa dei sintomi.


    [color=purple]DANNI ALLA VISTA
    Spesso sono causati dal congelamento durante il letargo; i sintomi sono: mancanza di risposta a stimoli visivi, rifiuto di nutrirsi e di camminare, collisione con oggetti circostanti, movimenti circolari.

    Cure:
    alimentazione forzata; la disidratazione è il pericolo maggiore; di solito si utilizza il Ringer lattato via orale somministrandolo con un dosaggio pari al 5% del peso corporeo nei casi più gravi. In alcune circostanze alti dosaggi di vitamina A si sono dimostrati particolarmente utili specie se si tratta di danni alla retinao di cataratte ai cristallini. Ovviamente è necessaria la diagnosi di un veterinario esperto. La cura di questi problemi può richiedere parecchi anni .

    [size=7]OCCHI GONFI

    Possono essere il risultato di infezioni locali oppure di debolezza generale. Nelle tartarughe scatola generalmente la causa è da ricondurre a una trascuratezza dell’allevatore, specialmente la mancanza di acqua nella quale potersi immergere o un’ umidità insufficiente. In casi molto rari può essere sintomo di una mancanza di vitamina A, specie nei piccoli. E’ comunque necessaria una visita specialistica.

    ASCESSI ALLE ORECCHIE
    Sintomi: rigonfiamento delle orecchie, rifiuto del cibo.

    Cure:
    rimozione chirurgica da parte di un veterinario.
    Se non vengono curate in tempo, oltre a procurare molto dolore l’animale può anche andare incontro alla morte per il propagarsi dell’infezione.
    Lo stesso vale per gli ascessi nelle altre parti del corpo, pertanto controllate sempre le zampe delle tartarughe, specie nelle giunture; di solito gli ascessi nei rettili sono costituiti da una massa caseosa dura e contengono pus giallastro o altro materiale infetto.
    Se l’animale non risponde alla terapia sistematica, allora è necessaria la rimozione della parte. Solitamente gli ascessi riguardano le orecchie, le zampe, l’interno della bocca e le narici.
    I tumori nelle tartarughe sono poco frequenti, pertanto se notate un nodulo, potete quasi sempre essere sicuri che si tratta di un ascesso o di una cisti. Questa condizione è molto comune nelle tartarughe scatola.


    FERITE
    Le ferite sono legate al letargo, spesso causate da predatori quali ratti o altri animali.
    Questo si può evitare facilmente prendendo misure precauzionali come reti e controlli regolari.
    Se l’animale viene ferito allora pulite la parte lesa con del Betadine al 50% e portate la tartaruga dal veterinario.

    Cure:
    dipende dalla causa della ferita, se è un ratto allora sarà necessaria una cura antibiotica.
    La stessa cosa può essere fatta in caso di ferite alla corazza ma non confondetele con dermatiti necrotiche, ad esempio.
    Tenete gli animali feriti in casa in quanto molto rapidamente potrebbero depositarsi sulle ferite delle larve, specialmente attorno agli occhi o al naso. In tal caso rimuoveteli con una soluzione antisettica immediatamente.

    VOMITO O RIGURGITO
    Il vomito spontaneo dovrebbe sempre essere preso in seria considerazione.
    Può essere causato da: mancata attività dell’enzima della digestione dovuto a temperature troppo basse, parassiti intestinali, ingestione di sostanze tossiche, il risultato della diffusione di una setticemia o di una batteriocemia.
    Il vomito può anche essere causato da una nutrizione forzata. In ogni caso per le cure bisogna identificare la causa.


    R.N.S.

    "Runny Nose sindrome" (Sindrome del naso che cola) sembra avere cause diverse. Sintomi: può rifiutarsi di mangiare.
    Cure:
    mettete l'animale in quarantena poichè alcune forme sono molto contagiose. Tenete l'animale al caldo ma in ambiente ben arieggiato.
    Molte cause sono da ricercare nell'ambiente in cui vive, anche nei terrari.
    Nei casi più insistenti si è constatato che la combinazione di una terapia locale e di un antibiotico ad ampio spettro produce buoni risultati.
    Gli organismi responsabili sono quasi sempre i Gram negativi come lo pseudomonas, la klebsiella o il citrobatterio. Spesso sono anche coinvolti gli organismi micoplasma.

    ITTERIZIA
    Spesso è il risultato sia di una disidratazione che di una degenerazione adiposa del fegato dovuta a un'alimentazione scorretta.
    Sintomi:
    la tartaruga si rifiuta di mangiare, tende a nascondersi e a sotterrarsi.
    Se controllate la bocca, in alcuni casi potreste trovare delle tracce giallastre sulla membrana mucosa e sulla lingua.

    Cure:
    è necessaria una diagnosi veterinaria. Tenete la tartaruga ben idratata utilizzando molta acqua e soltanto una punta di glucosio.

    DERMATITI NECROTICHE
    Una spiacevole malattia di origine batterica, nessuno dei diversi organismi specifici può esserne il responsabile.

    Sintomi:
    liquido talvolta sanguinante che cola dalla corazza; il liquido spesso si può intravedere sotto agli scudi, i quali possono anche assumere un colore rossiccio.

    Cure:
    dipende dai batteri coinvolti e quanto la malattia è avanzata.
    In ogni caso è necessaria un’igiene molto accurata. Strofinate ogni giorno la corazza con del Betadine e applicate localmente un antibiotico.
    Può essere necessaria anche la rimozione. La malattia richiede l’intervento di un veterinario per salvare l’animale, altrimenti è molto probabile che muoia.
     
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  2. tizianaturco
     
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    buon giorno sono disperata allamia tartaruga tom e' stata diagnosticata la gotta , ha problemi renali. e'nstata ricoverata per 26 giorni ieri l'ho presa ma non trovo giovamenti anzi si e' un po gonfiata. la terapia somministrata dal veterinario e' e sarà per altri 6 giorni
    microclisma 2ml, zirulic 2volte al giorno 2volte al giornosomministrazione per via gastrica e lasix 1ml 2 volte al giorno vi prego rispondetemi
     
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1 replies since 20/8/2009, 11:13   4159 views
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