LE ZECCHE :)

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  1. Di&Gi
     
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    ZECCHE
    by Enrico Nuzzo


    Le zecche sono artropodi ( acari appartenenti alla classe degli Arachnida) , parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro.

    Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive

    ( larva – ninfa – adulto)
    che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su due/tre ospiti diversi. Non sono molto selettive nella scelta dell’organismo da parassitare, ma possono scegliere diverse specie animali dai cani ai cervi, agli scoiattoli fino all’uomo.

    In Italia sono presenti due famiglie di zecche:
    quella Ixodidae ( Zecche dure )
    e quella delle Argasidae ( zecche molli).

    Le zecche dure hanno un caratteristico scudo dorsale, sono presenti in due generi: Argas ed Orinithodorus.

    L’habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa arbustiva nonché ambienti interni ( divani, letti ecc…), con microclima preferibilmente fresco e umido, ma possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rara .
    la loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare , per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra loro habitat elettivi.

    Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano, lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare.
    Nei mesi primaverili ed estivi che vanno da Aprile ad Ottobre è quindi più frequente cadere vittima del così detto “morso da zecca”.

    Il morso della zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono invece dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi animali in qualità di vettori.

    Le patologie infettive veicolate da zecche che presentano rilevanza epidemiologica nel nostro paese sono:

    1. Rickettsiosi
    2. Borreliosi di Lyme
    3. Febbre ricorrente da zecche
    4. Tularemia
    5. Meningoencefalite da zecche
    6. Ehrlichiosi

    La maggior parte di queste malattie può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme eziologia batterica.
    Anche se il rischio d’infezione potrebbe essere superiore a quello stimato sin d’ora, solo raramente ( fino al 5% dei casi) e in soggetti anziani o bambini queste infezioni possono essere pericolose per la vita.

    Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, ma si appoggiano all’estremità delle piante aspettando il passaggio di un animale o di un uomo.

    Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore dell’organismo, questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e prontamente si apprestano a parassiatrlo. Conficcando quindi il loro apparato boccale nell’ospite e cominciando a succhiare il sangue.
    Il morso è generalmente indolore perché emettono una sostanza contenente principi anestetici.
    Generalmente rimangono come parassiti nell’organismo dell’ospite per un periodo che varia tra i 2 e i 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente.



    PREVENZIONE

    Esistono alcune precauzioni per ridurre significativamente la possibilità di venire a contatto con zecche, o perlomeno per individuarle rapidamente, prima che possano trasmettere una malattia.
    Coloro che si apprestano a recarsi in aree a rischio dovrebbero:

    Vestirsi opportunamente, con abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche, coprire l’estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare ( meglio stivali ) e utilizzare pantaloni lunghi.

    Evitare di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta.

    Terminata l’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti.
    Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo , dietro le ginocchia, sui fianchi;

    Trattare gli animali domestici (cani e gatti ) con sostanze acaro repellenti e disinfestare periodicamente canili e siti loro abitudinari;

    Spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni;

    Accurato lavaggio settimanale delle superfici sfoderabili e/o asportabili come (divani, poltrone, cuscini ecc….) può essere molto utile l’impiego quotidiano di uno aspirapolvere portatile per ridurre grandemente il numero delle uova e delle larve.

    Per quanto riguarda tappeti e moquette è necessario l’impiego quotidiano dell’aspirapolvere, qual ora l’infestazione sia molto ricorrente è necessario che nell’ambiente avvenga una disinfestazione professionale per superfici molto estese ad esempio moquette ecc…

    Se individuate sulla pelle, le zecche vanno prontamente rimosse perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.
    Bisogna comunque tenere presente che solo una percentuale di individui è portatore di infezione.

    RIMOZIONE DELLA ZECCA

    La zecca deve essere afferrata con una pinzetta vicino alla superficie della pelle e rimossa tirando dolcemente;

    Durante la rimozione bisogna presentare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni;

    Disinfettare le cute prima e dopo la rimozione della zecca.
    Dopo l’estrazione della zecca sono indicate la disinfestazione della zona ( evitando i disinfettanti che colorano la cute ) e l’applicazione di antibiotici di tipo topico;

    Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette con guati e poi lavate;

    Spesso il rostro ( apparato boccale ) rimane all’interno della cute, in tal caso deve essere estratto con un ago sterile.

    Evitare che animali domestici possano frequentare luoghi alla vita quotidiana degl’esseri umani.

    Alla rimozione della zecca dovrebbe seguire un periodo di osservazione della durata di 30 – 40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione.

    La somministrazione di antibiotici per uso sistemico nel periodo di osservazione è sconsigliata, perché può mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi.

    Nel caso in cui, per altre ragioni, fosse necessario iniziare un trattamento antibiotico, è opportuno impiegare farmaci di cui sia stata dimostrata l’efficacia sia nel trattamento delle rickettsiosi che delle borreliosi.


    Qual è il loro ciclo biologico

    Non tutte le zecche, fortunatamente, sono infette da Borrelia burgdorferi.
    I serbatoi di replicazione sono gli animali selvatici che ne garantiscono anche la diffusione nell’ambiente.

    Il loro ciclo di sviluppo avviene in circa 2 – 4 anni attraverso varie fasi.

    Parassiti adulti depongono a primavera da 200 a 10.000 uova che si schiudono dopo alcuni mesi con comparsa delle larve a sei zampe che aspettano sull’erba di trasferirsi su un’ospite, in genere un topo.

    Si nutrono del suo sangue e la primavera successiva si trasformano in ninfe a 8 zampe che restano attive tutta l’estate parassitando caprioli, cervi, topi, cani e gatti eventualmente l’uomo.

    In autunno si ha l’ultima metamorfosi da ninfa ad adulto.

    In questo periodo le femmine vengono fecondate e sopravvivono solo fino alla primavera seguente, periodo in cui depongono le uova .
    in ogni stadio della crescita, la zecca compie un unico pasto ematico di diversa durata : qualche ora nella fase larvale,
    12 ore circa nella fase ninfale
    e 24 – 48 ore quando l’acaro è adulto.

    Tale evento fisiologico determina un notevole aumento del suo volume in quanto la zecca è dotata di un tegumento elastico che può estendersi.
    Il parassita può contrarre l’infezione da Borrelia burgdorferi dagli animali infetti durante le fasi di suzione e di rigurgito di sangue che avvengono nel corso del suo ciclo di sviluppo.
    Il periodo di maggior rischio di contagio per la specie umana coincide con la seconda primavera del ciclo del parassita, con la comparsa della ninfa.

    I locali disinfestati devono rimanere chiusi e inaccessibili per 36 – 48 ore dall’intervento eseguito dopodiché dovranno essere areati bene e lavati accuratamente prima di soggiornarvi.


    Edited by Di&Gi - 4/9/2009, 22:19
     
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  2. {Lonely
     
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    Odio le zecche >.<
    Il mio cane ne aveva una poverino :cry:
    Cosi gli ho preso un collare anti zecche... spero funzioni!
     
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  3. Di&Gi
     
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    una volta mi era capitato incontrare --trovare-- un cane infestato di zecche ....la prima volta in vita mia :(....ho tolte tutte ...che schifo .... ma il cane mi faceva piu la pena ,allora mi sono concentrata sul farci del bene.... che sul orrore nel vederli gonfie e grandi....poi l'ho brucciate tutte ...che sensazione di piacere :)
    Che sodisfazione di vederlo pulito....
    ora mi ricordo che era na femmina e aveva dei piccoli cuccioli infestati dai pulci ....quella volta sono stata grande :) ....ma che lavoraccio ...:)
     
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2 replies since 3/9/2009, 12:53   340 views
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