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Di&Gi.
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Medicine dolci contro i primi malanni di stagione
di Claudia Bortolato
Naso che cola, "ossa rotte", tosse stizzosa, qualche linea di febbre: sono i risvolti assai poco gradevoli degli "incontri ravvicinati di terzo tipo" con virus e batteri.
La tentazione?
Ricorrere al "fai da te", imbottendosi di pastiglie e antibiotici per cercare di stroncare nel più breve tempo possibile il nemico malanno.
Ma, come si sa, con questi tipici disturbi "da freddo" questa strategia spesso risulta non solo scorretta e priva di risultati, ma anche nociva (si pensi all'uso improprio degli antibiotici per combattere i virus).
Per questi "mali minori", si può tentare, invece, una via più "soft".
Fitoterapia, omeopatia, oligoelementi & company, infatti, spesso offrono soluzioni efficaci e, soprattutto, prive di tossicità.
E spesso sono utili non solo come trattamento d'emergenza, ma anche a scopo preventivo, per scongiurare ricadute e rafforzare l'organismo in vista delle future epidemie influenzali.
La prevenzione
"Il primo passo, è allenare le difese individuali, o il terreno, come dicono gli esperti di medicine naturali, ovvero rafforzare la naturale capacità dell'organismo di combattere gli "agenti estranei"", spiega il dottor Giuseppe Di Fede, medico ed esperto in omotossicologia e medicine naturali a Milano.
Per esempio, si può ricorrere ad alcuni fitoterapici dalle proprietà immunostimolanti. Come l'Echinacea, efficace sia come immunostimolante generico, sia come rimedio specifico per chi è a rischio di bronchiti croniche. Il suo principio attivo?
È l'inulina, un polisaccaride capace di attivare meccanismi di fagocitosi, ossia di distruzione sul campo dei batteri. "In commercio esistono vari preparati a base di questa pianta. Si può utilizzare, per esempio, Echinacea Compositum, nella dose di una fiala, 2 volte la settimana, per 6 mesi, iniziando dal periodo autunnale. In alternativa si può ricorrere a Echinacea Cosmoplex, 15 gocce tutti i giorni, sempre per 6 mesi", suggerisce Di Fede.
Molto utile anche l'Astragalo, una radice dalla potente attività immunostimolante, grazie alla ricchezza di polisaccaridi.
Originaria della Mongolia, è ampiamente utilizzata dalla farmacoterapia tradizionale cinese.
"Si assume sotto forma di estratto secco, in comode compresse, secondo le dosi e le indicazioni suggerite dal proprio medico di fiducia". Dall'Amazzonia arriva invece un'altra interessante "pianta antivirus": si tratta dell'Uncaria tomentosa.
"L'Uncaria è particolarmente utile a chi soffre di problemi articolari e, in generale, a chi non è più giovane.
La dose consigliata è di una compressa da 10 mg, tutti i giorni, per tutto il semestre autunno-inverno", consiglia Di Fede.
Sempre per stimolare i linfociti (veri e propri killer antivirus), molto utile anche un oligoelemento, il Rame.
"La dose media è di 1 fiala, 3 volte la settimana, durante il periodo invernale", dice Di Fede. Ancora, un ottimo neurotonico è il complesso Oro-Rame-Argento.
"Funziona molto bene come coadiuvante nella cura di malattie dell'apparato respiratorio e, in generale, delle malattie infettive e infiammatorie.
Posologia consigliata: 1 fiala, 3 volte la settimana, in alternativa al solo Rame".
Chi è tendenzialmente linfatico può trovare un ulteriore, valido aiuto in alcuni preparati omotossicologici che, favorendo il drenaggio, aiutano ad eliminare tossine e tutti gli altri materiali di scarto, virus compresi.
Tra questi ci sono Lymphomyosot e Galium Heel, 20 gocce di ognuno tutti i giorni (un giorno di pausa settimanale).
Sempre per le persone linfatiche, a livello preventivo sono molto utili anche cicli di sedute di massaggi linfodrenanti.
In media sono necessari almeno 20 trattamenti, di circa un'ora ciascuno, 1-2 volte la settimana (ma non va praticato durante le fasi acute di malattie)..