I cinque tibetani....esercizi di ginnastica--eterna giovinezza :)

video e spiegazioni :)

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  1. Di&Gi
     
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    I Cinque Tibetani: che cosa sono

    Che cosa sono "I cinque tibetani"?
    Un nuovo gruppo di monaci erranti in cerca di proselitismo? Improbabile!
    Una straordinaria ed occulta formula esoterica?
    Un rito specioso ed ingannevole? Inverosimile! Ricorriamo, quindi, all'aiuto di un'esperta, Carlotta Fulvi, trainer certificata, che ci chiarisce con pazienza e competenza il curioso enigma ...

    «I Cinque Tibetani®» sono un antico insegnamento di origine lamaista, giunto inalterato - tra storia e leggenda - sino ai nostri giorni.

    Tramandati oralmente, come in numerose tradizioni religiose ed esoteriche, furono divulgati in tutto il mondo a opera di Peter Kelder, grazie al grande interesse sorto negli anni trenta sui metodi di guarigione adottati da alcune comunità di monaci Himalayani.

    Negli anni ottanta approdarono in Europa, diffondendosi come “la fonte dell’eterna giovinezza” e da quel momento sono costantemente in aumento le persone che hanno adottato questa benefica pratica.

    Chiunque è in grado di apprendere ed eseguire facilmente e a qualsiasi età questi semplici esercizi, pur non avendo esperienza di pratiche ginniche o di yoga: se illustrati da un abile trainer, ognuno può esercitarsi quotidianamente, verificando in poco tempo straordinari risultati.

    Le posizioni di allungamento, tensione, rotazione e piegamento procurano, attraverso la compressione e il rilassamento, un profondo massaggio che ben presto consente di rigenerare il corpo dall’interno.

    Nei numerosi casi di squilibri posturali, sempre più frequenti nell’età evolutiva, questa pratica è fondamentale; nei disturbi da contratture, rigidità, blocchi articolari e degenerazioni dei dischi vertebrali, assai diffusi nell’adulto e nell’età avanzata, il costante e mirato esercizio quotidiano consente di mantenere o raggiungere un buon livello di salute. Nelle donne dopo il parto, i cinque “riti” consentono di riconquistare in breve tempo l’elasticità e la forma fisica ideale; nelle donne in fase di climaterio e menopausa, questa pratica è un fondamentale sostegno per il sistema ormonale e per l’apparato sessuale. Nell’attività sportiva e agonistica, i Cinque Tibetani rappresentano un perfetto riscaldamento e la prevenzione contro i rischi derivanti dalle estreme sollecitazioni delle varie attività sportive.

    L’esercizio costante e mirato dei “cinque riti” - così definiti da Peter Kelder, al contrario dell’automatismo dei movimenti ginnici ripetitivi - associati a un corretto ritmo di respirazione, migliora l’attività della mente, rilassa le emozioni, innalza il livello di energia vitale. Rafforza inoltre le difese immunitarie; la chiusura del mento (jalandhara bhanda), che viene praticata nelle sequenze, consente di immagazzinare il Prana (l’energia vitale), favorendo l’allungamento della vita stessa.

    Più costante è la pratica, migliore sarà il risultato: il corpo appare più giovane, la mente riflette più consapevolmente, si avverte una crescente consapevolezza e uno straordinario benessere psicofisico, già dopo poche settimane.

    Prima o poi, con la pratica, si avrà una diversa visione della vita: i Cinque Tibetani sono un’esperienza profonda e pienamente trasformativa.
    Carlotta Fulvi

    Fonte web CinqueTibetani.com


    http://www.dinamicamente.net/data/material...%20tibetani.pdf

    http://www.yoga-kundalini.it/tecniche/I-Cinque-Tibetani.pdf

    http://www.dinamicamente.net/data/material...%20tibetani.pdf

    http://www.freedomyoga.it/archiviofiles/Co...20posizioni.pdf

     
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  2. Di&Gi
     
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    Esiste un libro "Classicissimo" sui cinque tibetani intitolato appunto
    I CINQUE TIBETANI di Peter Kelder
    dove viene spiegata, in maniera molto scorrevole la storia e l'esecuzione di una serie di semplici esercizi, un potente mezzo per rinvigorire i sensi, potenziare l’energia vitale, eliminare i blocchi ener-getici e innescare un processo di profonda trasformazione spirituale.

    Sono da eseguire tutti i giorni con regolarità.



    Qui trovi le indicazioni pratiche:
    http://www.spaziopmr.it/tibetani.htm
    ma ti consiglio di leggere anche il libro di Kelder anche se ce ne sono molti altri, essendo questo il PRIMO è bello partire dalla radice :-)

    riporto qui un intervento secondo me molto esauriente:
    "DOMANDA:Che cosa sono "I cinque tibetani"? Un nuovo gruppo di monaci erranti in cerca di proselitismo? Improbabile! Una straordinaria ed occulta formula esoterica? Un rito specioso ed ingannevole? Inverosimile! Ricorriamo, quindi, all'aiuto di un'esperta, Carlotta Fulvi, trainer certificata, che ci chiarisce con pazienza e competenza il curioso enigma ...

    RISPOSTA«I Cinque Tibetani» sono un antico insegnamento di origine lamaista, giunto inalterato - tra storia e leggenda - sino ai nostri giorni.

    Tramandati oralmente, come in numerose tradizioni religiose ed esoteriche, furono divulgati in tutto il mondo a opera di Peter Kelder, grazie al grande interesse sorto negli anni trenta sui metodi di guarigione adottati da alcune comunità di monaci Himalayani.

    Negli anni ottanta approdarono in Europa, diffondendosi come “la fonte dell’eterna giovinezza” e da quel momento sono costantemente in aumento le persone che hanno adottato questa benefica pratica.

    Chiunque è in grado di apprendere ed eseguire facilmente e a qualsiasi età questi semplici esercizi, pur non avendo esperienza di pratiche ginniche o di yoga: se illustrati da un abile trainer, ognuno può esercitarsi quotidianamente, verificando in poco tempo straordinari risultati.

    Le posizioni di allungamento, tensione, rotazione e piegamento procurano, attraverso la compressione e il rilassamento, un profondo massaggio che ben presto consente di rigenerare il corpo dall’interno.

    Nei numerosi casi di squilibri posturali, sempre più frequenti nell’età evolutiva, questa pratica è fondamentale; nei disturbi da contratture, rigidità, blocchi articolari e degenerazioni dei dischi vertebrali, assai diffusi nell’adulto e nell’età avanzata, il costante e mirato esercizio quotidiano consente di mantenere o raggiungere un buon livello di salute. Nelle donne dopo il parto, i cinque “riti” consentono di riconquistare in breve tempo l’elasticità e la forma fisica ideale; nelle donne in fase di climaterio e menopausa, questa pratica è un fondamentale sostegno per il sistema ormonale e per l’apparato sessuale. Nell’attività sportiva e agonistica, i Cinque Tibetani rappresentano un perfetto riscaldamento e la prevenzione contro i rischi derivanti dalle estreme sollecitazioni delle varie attività sportive.

    L’esercizio costante e mirato dei “cinque riti” -
    così definiti da Peter Kelder, al contrario dell’automatismo dei movimenti ginnici ripetitivi - associati a un corretto ritmo di respirazione, migliora l’attività della mente, rilassa le emozioni, innalza il livello di energia vitale.
    Rafforza inoltre le difese immunitarie; la chiusura del mento (jalandhara bhanda), che viene praticata nelle sequenze, consente di immagazzinare il Prana (l’energia vitale), favorendo l’allungamento della vita stessa.

    Più costante è la pratica, migliore sarà il risultato:
    il corpo appare più giovane, la mente riflette più consapevolmente, si avverte una crescente consapevolezza e uno straordinario benessere psicofisico, già dopo poche settimane.

    Prima o poi, con la pratica, si avrà una diversa visione della vita: i Cinque Tibetani sono un’esperienza profonda e pienamente trasformativa.


    PRECISAZIONI IMPORTANTI

    Respirazione

    All'opposto di quanto si fa di solito nei movimenti di esercizio fisico intenso (tipico il lavoro con i pesi e le macchine, in palestra), nei Tibetani si inspira quando si fa l'azione di contrazione e si espira in distensione (es. nel n. 2 si inspira quando si portano le gambe in verticale e si espira quando le si riabbassa a terra).

    Progressione e ripetizioni

    La pratica dei Tibetani si inizia con 3 ripetizioni per ogni esercizio (cioè 3 rotazioni, 3 volte le gambe su e giù ecc.).
    Normalmente si può aggiungere 2 ripetizioni ad ogni esercizio ogni settimana, fino a un massimo di 21 ripetizioni.

    L'esecuzione completa degli esercizi in 3 ripetizioni prende meno di 5 minuti.
    La durata sale a circa 15 quando se ne fanno 21 in tutta tranquillità.

    Nulla vieta di rimanere anche più settimane con lo stesso numero di ripetizioni, finché non ci si sente perfettamente a proprio agio nell'incrementare il numero.

    E' importante la regolarità, non la quantità.

    Se si salta l'esecuzione per un giorno su tanti si può mantenere sempre lo stesso numero di ripetizioni.

    Se l'interruzione arriva a una settimana, diminuire di 2 o 4 le ripetizioni, come ci si sente.

    In caso di interruzioni superiori al mese il buon senso impone di ricominciare da 3.

    Come eseguirli
    Le fotografie illustrano le posizioni di partenza e quelle "ideali" di arrivo.

    Se fisicamente non si riesce a raggiungere una o più posizioni, non è affatto tragico:
    l'importante è conservare l'attitudine mentale a raggiungere la posizione ed eseguire correttamente la respirazione.

    Anche se sono una splendida miscela di stretching e lavoro isometrico e isotonico,
    i Tibetani non vanno pensati come la nostra classica ginnastica:
    non è importante quello che si fa, ma l'attenzione e la presenza nell'esecuzione.

    Sono da considerare uno spazio che ci prendiamo per prestare attenzione a noi stessi.

    Pensare "Inspiro energia e nutrimento, espiro tutto quello che non mi serve" aiuta a calmare la mente e a educarla a percepire la profonda saggezza ed efficacia di questi movimenti.

    Quando eseguirli

    I Tibetani sono da praticare tutti i giorni.

    Non ha importanza quando, ogni orario della giornata va bene, meglio a stomaco non troppo impegnato.

    Al mattino danno una bella carica per la giornata, alla sera predispongono a un buon sonno.

    Se non si ha dimestichezza con l'esercizio fisico intenso o ci si sente "anziani" e "acciaccati",
    se si avverte fatica o disagio o non si ha abbastanza tempo,
    si può spezzare l'esecuzione in più momenti della giornata (es. due esercizi al mattino e tre alla sera...)
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1 replies since 6/10/2009, 15:53   3075 views
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