un abito in Principe di Galles

Un tessuto è composto da..............

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  1. Di&Gi
     
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    Principe di Galles…è un nome che tutti conoscono e che identifica un abito-culto immancabile nel guardaroba di chiunque, uomini e donne.

    Il termine identifica il disegno di un tessuto reso famoso da Edoardo, principe di Galles, il futuro Edoardo VIII che abdicò per sposare la divorziata e borghese Wally Simpson; in realtà ben prima di lui, ai tempi di Edoardo VII, questo tessuto veniva utilizzato per i completi degli eredi al trono inglese.
    Se vogliamo risalire ancora di più nella storia scopriremo che l’antico uso di questo tessuto era legato ai possidenti inglesi che, stabilitisi in Scozia, non potevano usare i tessuti con i disegni dei clan locali e quindi ricorsero a questo tipo di quadrettato fantasia per gli abiti dei propri dipendenti.

    Il Principe di Galles è realizzato sul Saxony, tessuto di lana che prende il nome dalla regione della Sassonia da cui proviene; l’armatura è a batavia (il dritto uguale al rovescio, effetto diagonale e stoffa flessibile), e riproduce grosse finestre quadrate all’interno delle quali si alternano fantasie quadrettate e a pied – de – poule.


    Un abito realizzato in Principe di Galles può essere sfoggiato sia nelle giornate più rigide che in quelle calde e assolate, per un incontro d’affari come per un pranzo informale; unico accorgimento che ci permettiamo di suggerire è di prestare sempre particolare attenzione al taglio dell'abito evitando tinte troppo eccessive per non rischiare di rendere il capo (e chi lo indossa) ridicolo.


    Alcune note sui tessuti da camiceria...
    Il cotone, fibra vegetale per eccellenza, è universalmente apprezzata e impiegata nei vari tipi di abbigliamento per le sue doti di comfort, durata e facile "manutenzione".
    Esistono diversi tipi di cotone: uno dei più pregiati è il GIZA egiziano prevalentemente usato dai migliori produttori di camiceria maschile.

    La fibra di cotone, prima di divenire tessuto, attraversa diverse fasi di nobilitazione, che per sommi capi sono:


    cardatura: le balle di cotone vengono aperte grossolanamente e pettinate per separarle da eventuali impurità.

    pettinatura: processo attuato quando la fibra è destinata alla produzione di filati pregiati;

    filatura: in questa fase si stabilisce il titolo del filato, e cioè il suo pregio. Più il titolo è alto, maggiore pregio avrà il filato: un filato con titolo 100 sarà più pregiato di un filato con titolo 60.

    ritorcitura: successiva operazione per unire due filati con lo stesso titolo, aumentanto il suo valore di resistenza; pertanto un filato con titolo 100 quando è stato ritorto, verrà segnalato come 100/2.
    I filati possono essere usati in greggio per fare i tessuti tinti in pezza (tessuti uniti come popeline, ecc) oppure essere tinti nei colori richiesti dallo stilista per ottenere i vari tessuti fantasia.
    A seconda del tessuto che si desidera ottenere vengono usati telai diversi.





    Un tessuto è composto da:


    ordito: filato nel senso della lunghezza, che forma la struttura base del tessuto; questi devono subire ulteriori operazioni per sopportare il processo di tessitura

    trama: filato che incrocia l'ordito

    Le basi dei tessuti più conosciute sono:


    Chambray: ha trama bianca e ordito sempre tinto

    Fil a fil: effetto screziato ottenuto ordendo e tramando un filo chiaro ed uno scuro alternativamente

    Oxford: (dalla città inglese) si realizza utilizzando un filato più sottile per ordito e uno più grosso per la trama

    Popeline: tessuto caratterizzato dall'ordito molto più fitto della trama, che gli da un aspetto morbido e lucido

    Twill: tessuto con caratteristico disegno diagonale, ottenuto da un'armatura di tre fili di ordito e tre fili di trama

    Voile: tessuto leggerissimo, praticamente trasparente

    Zephir: tessuto leggero, brillante, in cotone makò a intreccio tela
     
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