Influenza: di tipo A, B e C.

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  1. Di&Gi
     
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    Influenza:




    L'influenza è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce l'apparato respiratorio ed è causata dai virus dell'influenza di tipo A, B e C.

    Compare di solito durante i mesi invernali ed è caratterizzata da improvvise epidemie in diverse aree geografiche, che durano da 6 a 8 settimane.



    Diffusione


    La malattia colpisce ogni anno una grossa percentuale della popolazione. La sua vitalità deriva dal fatto che il virus può mutare velocemente, producendo spesso nuovi ceppi, nei confronti dei quali l'uomo non è immune.



    L'influenza può essere considerata un'infezione respiratoria acuta (IRA) anche se si differenzia dal raffreddore comune per il suo esordio improvviso e per l'interessamento di tutto l'organismo.



    Sintomi


    Il paziente colpito dall'influenza all'inizio lamenta:

    dolori a gambe, braccia e schiena
    cefalea
    brividi
    febbre (anche alta)
    affaticamento
    Inoltre, possono comparire sintomi acuti a carico dell'apparato respiratorio, come tosse secca.

    La sintomatologia respiratoria acuta dura da 5 a 7 giorni, ma tosse e debolezza possono persistere per 2 settimane.



    Trasmissione

    La trasmissione virale avviene attraverso piccole gocce d'acqua o particelle nebulizzate che vengono diffuse con la tosse e gli starnuti.



    La malattia ha un periodo di incubazione che varia tra le 18 e le 72 ore. Durante questo periodo la persona contagiata, anche in assenza di sintomi, può diffondere il virus ad altri soggetti e mantiene questa capacità per alcuni giorni dopo l'esordio dei sintomi.



    Una volta penetrato nell'organismo, il virus attacca le cellule di rivestimento delle vie aeree superiori e inferiori. Entro poche ore dal contagio, inizia la moltiplicazione del virus (replicazione) cui segue la liberazione di nuove particelle virali che contaminano progressivamente tutto l'apparato respiratorio.



    Le cellule superficiali infettate dell'apparato respiratorio muoiono e il sistema immunitario rilascia sostanze che determinano la comparsa dei sintomi generali.





    I virus dell’influenza

    I virus influenzali appartengono alla famiglia degli Orthomyxovirus e sono di tre tipi: A, B e C.

    Il virus di tipo A
    E' il più frequente. Causa le epidemie e le pandemie più gravi. Può contagiare, oltre agli uomini, anche alcuni animali come maiali, cavalli e molti tipi di uccelli (ad es l'influenza suina è un virus di tipo A/H1N1)
    Il virus di tipo B
    Contagia prevalentemente l'uomo. Anche le infezioni di tipo B possono raggiungere livelli epidemici, ma provocano malattie in genere meno gravi rispetto a quelle causate dal virus di tipo A
    Il virus di tipo C
    Può causare malattie di lieve entità, oppure non provocare alcun sintomo.


    Struttura

    I virus influenzali sono particelle sferiche che contengono una struttura centrale formata da acido ribonucleico (RNA) e un involucro formato da grassi (lipidi) e glicoproteine (proteine contenenti molecole di zucchero).



    Storia

    L'influenza venne descritta per la prima volta da Ippocrate nel 412 d.C. e la prima documentata, vale a dire la prima epidemia influenzale di ampie, risale al 1580. Da allora, sono note ben 31 pandemie di influenza, di cui 3 si sono verificate nel secolo appena trascorso, per l'esattezza nel 1918, nel 1957 e nel 1968.





     
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