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Di&Gi.
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Dopo 25 anni di studi sulla felicità, Ruut Veenhoven, professore dell’università Erasmus di Rotterdam in Olanda, è giunto ad una definizione di felicità che io condivido completamente:
“La felicità si misura in base a quanto ti piace la vita che stai vivendo“.
Questo non è tutto.
La felicità ha una potente influenza sul tutto il corpo.
Ad esempio, persone classificate nei test psicologici come appartenenti a livelli elevati di felicità, producono circa il 50% di anticorpi in più della media, in risposta ad un vaccino antinfluenzale.
Altre ricerche hanno portato alla luce la relazione fra felicità o stati mentali simili, come speranza, ottimismo e contentezza, con la riduzione di malattie cardiovascolari e polmonari, il diabete, l’ipertensione, i raffreddori e le infezioni delle vie respiratorie.
Uno studio olandese durato nove anni, su persone anziane invece, hanno dimostrato che stati mentali positivi diminuiscono del 50% il rischio di morte negli individui.
Sembra addirittura che la felicità abbia una sede specifica nel cervello, la corteccia prefrontale sinistra.
1. Scrivi il tuo “giornale della gratitudine”
Quando ci sentiamo pieni di gratitudine tendiamo a percepire il nostro corpo in un certo modo, e consideriamo la vita e la salute, come un dono.
Questo ci spingerà ad attuare una serie di comportamenti atti a conservarlo.
La psicologa Sonja Lyubomirsky dell’Università della California, ha scoperto che, tenere un diario della gratitudine settimanale, fa aumentare, nel breve tempo di 6 settimane, il livello di soddisfazione generale.
Robert Emmons invece, un altro psicologo della stessa Università, ha scoperto che questa strategia migliora la salute fisica, aumenta il livello d’energia, abbassa il dolore e la fatica.
Acquista allora un quaderno, un diario, un’agenda, ed ogni settimana, ma consiglio ogni fine giornata, scrivi le cose per cui puoi provare gratitudine. Non devono necessariamente essere cose straordinarie
. Rifletti sulla tua giornata, e individua le cose per cui puoi provare gratitudine.
Può essere l’aver incontrato una persona, aver visto un film, sentito una canzone.
2. Pratica atti d’altruismo e di gentilezza
Aiutare qualcuno in un compito, in un’azione, aderire ad una causa che ritieni giusta, sono tutte azioni che, come la stessa psicologa Sonja Lyubomirsky ha sperimentato, fanno aumentare considerevolmente il livello di felicità.
Fai quindi almeno 5 azioni gentili la settimana, e tutto il tuo sistema ne trarrà giovamento.
3. Pratica l’aspirazione buddhista.
L’aspirazione non è altro che “augurare il bene alle altre persone“.
Indipendentemente dal fatto di conoscerle o meno, questo comportamento ti collega con le tue emozioni più elevate, portandoti a percepire il legame che unisce gli uni agli altri, a quel diverso livello ordinario di percezione della realtà.
Non devi diventare un santo, ma soltanto sviluppare le tue capacità di provare compassione e amorevolezza.
La compassione infatti la ottieni quando non permetti al dolore che provi, di scacciare l’amore.
Ecco perché l’aspirazione buddhista, è ancora più efficace se la eserciti sulle persone che ti irritano, che ti infastidiscono, che ti fanno arrabbiare, che odi, di cui hai paura.
4. Aumenta le tue amicizie
Una ricerca su studenti con forti legami verso amici e parenti, ha mostrato anche il minor livello di depressione e livelli più alti di felicità.
Questo è uno dei motivi per cui stanno spopolando i social network come FaceBook. Aumentare le amicizie fa sentire meno la propria solitudine, più unità con gli altri, maggiore accettazione.
Condividere con persone le proprie esperienze, è un modo per socializzare
. Spesso accade però, che più bisogno ne sentiamo, meno agiamo in quella direzione. Per farlo infatti, occorre aprirsi agli altri, diventare trasparenti, esprimere le proprie emozioni. Questo è l’unico tipo di amicizia che ti farà sentire più felice.
5. Crea e vivi la vita che desideri
Per quanto possa sembrarti impossibile, ci sono persone che vivono esattamente la vita che desiderano. Di queste, quasi tutte ci sono arrivati dopo aver toccato il fondo, aver attraversato cioè, un momento della loro vita profondamente infelice. Con un colpo di reni, si sono rialzati, si sono rimboccati le maniche e tirato le fila della propria vita. Così, dopo un’attenta analisi interiore, sono ripartiti, ma scegliendo una direzione diversa: quella della propria realizzazione.
Edited by Di&Gi - 30/9/2009, 09:14.